Svizzera, 31 gennaio 2020

Brexit, cosa cambia per la Svizzera

Con l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea vi saranno anche alcuni cambiamenti per la Svizzera. Prima di tutto va sottolineato come la fase di transizione negoziata tra Bruxelles e Londra prevede che gli accordi bilaterali tra la Svizzera e l'UE saranno validi anche per il Regno Unito fino al 31 dicembre. Durante questa fase di transizione che durerà fino alla fine dell'anno nel Regno Unito, e per i suoi cittadini in Unione europea e in Svizzera, si continuerà ad applicare il diritto comunitario e, per quel che riguarda la Svizzera, gli accordi bilaterali.

Poco o nulla cambierà quindi per i cittadini e le imprese svizzere fino al 31 dicembre 2020.

Gli svizzeri potranno quindi continuare a lavorare nel Regno Unito nel quadro della libera circolazione delle persone, proprio come gli inglesi in Svizzera e allo stesso anche i viaggi senza visto saranno ancora possibili.

Le società svizzere potranno continuare la loro attività. Il Regno Unito è stato ,nel 2018, "il sesto mercato più importante per l'esportazione di merci svizzere, per un valore pari 8,8 miliardi di franchi", secondo l'ultimo rapporto sulla politica economica estera, citato da un documento del DFAE sul futuro delle relazioni tra Berna e Londra.

Alla fine del periodo transitorio dovranno, o dovrebbero, entrare in vigore nuovi accordi che regolino le relazioni tra Regno Unito e Unione europea con le negoziazioni tra le due parti che dovrebbero iniziare da qui a pochi giorni. Da parte svizzera invece, Berna ha già preso accordi con la controparte britannica, accordi che riproducono in larga parte, ma non del tutto, gli accordi bilaterali esistenti ora. Manca ancora, tuttavia, la ratifica dei due Parlamenti.

Il testo siglato da Berna riguarda sette accordi nei settori del commercio, del trasporto aereo e stradale, delle assicurazioni, dei diritti dei cittadini e dell'immigrazione, in particolare per quanto riguarda l'ammissione al mercato
del lavoro e le assicurazioni sociali. Questi accordi sarebbero già entrati in vigore se il Regno Unito avesse lasciato l'UE senza un accordo.

In attesa della fine del periodo di transizione, Berna intende approfondire le sue relazioni con Londra: "La Svizzera sta proseguendo i lavori nel quadro della sua strategia "Mind the Gap" ("colmare il divario"), istituita pochi mesi dopo il"sì"alla votazione sulla Brexit del 23 giugno 2016, scrive il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in un foglio informativo pubblicato online.

Tuttavia, in alcuni settori, i negoziati tra Berna e Londra possono iniziare solo dopo che saranno chiarite le relazioni tra l'UE e il Regno Unito. L'accordo sull'agevolazione e la sicurezza doganali, parti dell'accordo sull'agricoltura e l'accordo sulla riduzione degli ostacoli tecnici agli scambi ne fanno parte.

Il Consiglio federale sta inoltre chiarendo "quali settori potrebbero prestarsi a una cooperazione più stretta dopo la Brexit e dove vi sono interessi comuni" nella sua strategia "Mind the Gap Plus", specifica il DFAE.

Uno scenario di uscita dal Regno Unito senza un accordo è infatti sempre possibile. La fase di transizione, che è in vigore fino al 31 dicembre 2020, può essere prorogata fino a due anni. Ma Londra dovrebbe richiedere prima del 1 luglio, eventualità che il primo ministro Boris Johnson ha comunque già escluso questa possibilità, sancendo nella legge sulla Brexit, approvata dal parlamento britannico, che Londra non potrà chiedere una proroga.

Molti esperti europei dubitano, tuttavia, che l'UE e il Regno Unito raggiungeranno accordo di libero scambio entro la fine del 2020, ritenendo l'obiettivo troppo ambizioso. Il nuovo presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha anche lei invitato il capo del governo britannico a riconsiderare il suo calendario.  

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