Svizzera, 29 gennaio 2020

Matrimoni fittizi, riciclaggio di denaro e aiuto a clandestini, pena mite per un pakistano in assistenza sociale

"Lei conosce tutti i trucchi", ha detto lunedì la presidente della corte del Vaud orientale, Sandrine Osojnak. Di fronte a lei, un cittadino pakistano, ammesso "temporaneamente" in Svizzera dal 2002. Se ancora non parla francese, l'uomo di 50 anni sembra d'altra parte conoscere bene l'amministrazione svizzera come aggirare le leggi.

Una "competenza" che ha messo a frutto organizzando frodi di ogni genere. In suo nome o grazie a complici, l'imputato ha quindi trasferito un totale di 150'000 franchi per conto di trafficanti di droga. Ha ricevuto 50 franchi per transazione. Ha dichiarato di non essere a conoscenza del fatto che i fondi, inviati in Nigeria, Gambia, Spagna o Portogallo, provenissero dal traffico di droga.

L'uomo, che si presenta come un imprenditore pur essendo beneficiario dell'assistenza sociale, ha inoltre organizzato matrimoni fittizi tra cittadini pakistani ed europei, in modo da far venire in Svizzera suoi connazionali tramite ricongiugimento familiare. Per ogni matrimonio (e permesso di soggiorno) andato a buon fine lui guadagnava 500 franchi, ha ammesso l'imputato.

E se ciò non fosse abbastanza, il 50enne l'uomo si occupava di trovare alloggio a clandestini e ha anche fornito indirizzi di comodo o contratti di lavoro fasulli. In un caso,
il proprietario di uno stabilimento è arrivato al punto di pagare I contributi sociali per un suo presunto dipendente spagnolo, dipendente che in realtà non ha mai messo piede in Svizzera.

Il pakistano ha espresso rammarico all'udienza. "Ho capito che ciò che ho fatto era illegale. Non lo farò più. Mi scuso. È stata una donna che ha fatto la stessa cosa a insegnarmi come farlo ", ha detto, tramite la sua interprete.

L'udienza è stata liquidata in un'ora: la procuratrice, Carole Deletra, e l'avvocato dell'imputato, Michael Stauffacher, si sono messi d'accordo per una pena detentiva di 3 anni, di cui 6 mesi da scontare. Il Tribunale ha seguito questa proposta., lasciando cadere l'accusa di truffa ma trattendo quelle di occultamento, riciclaggio e infrazione della legge sugli stranieri. I 39'000 franchi di spese processuali, compresa la parcella dell'avvocato pari a 21'000 franchi, saranno a carico del contribuente in quanto l'imputato risulta nullatenente.

La questione dell'espulsione non è emersa in quanto i fatti contestati sono avvenuti prima delle nuove disposizioni sull'espulsione dei criminali stranieri. L'uomo potrà quindi continuare a soggiornare "temporaneamente" in Svizzera.

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