Svizzera, 26 gennaio 2020

"Non vogliamo una Svizzera con 10 milioni di abitanti", l'UDC lancia l'iniziativa contro la libera circolazione

L'UDC vuole che la Svizzera torni a poter gestire l'immigrazione in modo autonomo. Riuniti in assemblea sabato a Seedorf (UR), i delegati democentristi hanno plebiscitato la loro iniziativa in votazione il prossimo il 17 maggio.

"Considero l'immigrazione il principale fattore di spreco di risorse e quindi il principale fattore di emissione di CO2", ha dichiarato il presidente uscente Albert Rösti ai 365 delegati. “Non vogliamo una Svizzera con 10 milioni di abitanti. La Svizzera deve poter gestire l'immigrazione autonomamente come prima della libera circolazione delle persone”.

L'iniziativa dell'UDC e l'azione per una Svizzera indipendente e neutrale (ASIN) "per un'immigrazione moderata" mira a garantire l'attuazione del testo contro l'immigrazione di massa approvata nel 2014 ma mai attuata. Chiede al Consiglio federale di rinegoziare l'accordo di libera circolazione con Bruxelles. In mancanza di una soluzione, il Consiglio federale dovrebbe denunciare l'accordo.

Non è affatto una "iniziativa di risoluzione" dell'accordo sulla libera circolazione, come erroneamente lo chiamano i nostri avversari, ha sottolineato Rösti. "È solo se tutti gli sforzi di negoziazione non riescono che l'iniziativa prevede come ultimo la risoluzione di questo accordo", ha indicato il presidente dell'UDC. Inoltre, sono interessati solo sei accordi bilaterali su 120. L'accordo
di libero scambio non sarebbe interessato.

Albert Rösti ha anche dipinto un quadro oscuro di 13 anni di libera circolazione delle persone. Ha menzionato in particolare la pressione sull'occupazione e sui salari, i costi dell'assistenza sociale legati alla disoccupazione di lunga durata degli immigrati, nonché gli affitti elevati. Ha anche negato l'impatto positivo della libera circolazione sulla prosperità della popolazione del paese.
La sicurezza è anche minacciata dalla libera circolazione delle persone, specialmente nelle regioni frontaliere. Secondo la consigliere nazionale di Ginevra Céline Amaudruz, le persone indesiderate possono rimanere in Svizzera anche grazie alla libera circolazione.

L'UDC deplora di essere l'unico fra i principali partiti a sostenere l'iniziativa. Se non c'è nulla da aspettarsi dai partiti di sinistra, come ha affermato lo svittese Marcel Dettling, le grandi aziende si oppongo all'iniziativa perchè i loro dirigenti non conoscono la Svizzera e la sua aspirazione alla libertà. Anche il Consiglio federale non riesce a risolvere il problema dell'immigrazione, ha aggiunto il presidente del gruppo parlamentare, Thomas Aeschi.


Il consigliere federale Ueli Maurer da parte sua ha ricordato che la Svizzera ha bisogno dell'Unione europea ma che bisogna negoziare su un piano di parità. "Non dobbiamo ricevere ordini da Bruxelles."

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