Ticino, 16 dicembre 2019
Un presepe islamizzato a Tenero: Ghiringhelli lancia la sfida a Jelassi
*Articolo dal Il Guastafeste. Di Giorgio Ghiringhelli
Mentre in alcune scuole della Svizzera interna si rinuncia a fare il presepe per non offendere i credenti di altre religioni ( roba da denuncia penale per tradimento della nostra civiltà !) in una saletta del bar Piazza, a Tenero, è stato allestito un presepe “multiculturale” che ha risolto il problema inserendo simbolicamente nel paesaggio, al posto della tradizionale grotta di Betlemme, una moschea con minareto accanto a una chiesa cristiana. Lodevole l’intenzione dell’autrice dell’opera di voler lanciare un messaggio interreligioso di pace e amore in occasione della principale festa dei cristiani.
Peccato che nel Corano (9:29) Allah in persona incita a uccidere i cristiani ( e gli ebrei) che si rifiutano di convertirsi o di pagare un’umiliante tassa di sottomissione. Forse , anziché islamizzare il presepe, bisognerebbe cristianizzare il Corano, prendendo come esempio il Nuovo Testamento che ha bandito ogni forma di violenza contenuta nell’Antico
Testamento ….
Di recente la Segreteria di Stato della migrazione ha annullato la naturalizzazione concessa dal Comune di Lugano all’imam della Lega dei musulmani in Ticino, Samir Radouan Jelassi, ritenendo che l’interessato , sospettato di intrattenere dei legami con islamisti radicali o con persone sospettate di partecipare ad attività legate al terrorismo , “ costituisca una compromissione duratura della sicurezza interna ed esterna della Svizzera e ciò specialmente a fronte della sua funzione di imam”.
Ebbene, Jelassi, considerato da più parti uno degli imam più moderati d’Europa (per fortuna nostra…), potrebbe allontanare certi pesanti sospetti che aleggiano su di lui e potrebbe ridare credibilità al ruolo di fautore dell’integrazione e del dialogo interreligioso che ama attribuirsi, condannando pubblicamente - senza “se” e senza “ma” - il citato versetto coranico che incita all’odio e alla violenza verso cristiani ed ebrei, e dichiarandolo “obsoleto”.