Sport, 29 novembre 2019

Un sogno svanito per demeriti propri: Lugano quando ti ricapiterà?

La sconfitta incamerata ieri contro il Copenaghen ha condannato i bianconeri alla cocente eliminazione dall'Europa League

SAN GALLO – Malmö, Copenaghen, Dinamo Kiev e Lugano. Quando ad agosto, al momento dei sorteggi, l’urna europea aveva regalato questo girone ai bianconeri, in tanti hanno sì storto il muso perché speravano di affrontare una big del calcio continentale. Ma in tanti altri sorridevano perché alla fine alla truppa del presidente Renzetti non era andata male in ottica passaggio del turno. Ora, dopo 5 partite, la classifica non ammette repliche: il Lugano è già eliminato e il Lugano è, numeri alla mano, la peggior squadra dell’intera Europa League alla voce gol siglati (1 solo, da Gerndt a Malmö).

Non che questa sia una novità, per carità, visto che i bianconeri è da inizio stagione che fanno una fatica estrema a trovare la via della rete, pur creando spesso diverse occasioni. E la sfida di ieri sera disputata a San Gallo contro i danesi del Copenaghen è stata l’emblema di questo trend stagionale: diverse buone occasioni nel primo tempo, un gioco interessante, nel quale è emerso alla grande il ticinese Guidotti, una mancanza di lucidità sotto porta da far davvero preoccupare, e rete subita al primo tiro in porta subìto.

In quel momento la luce si è un po’ spenta e neanche l’ottima occasione capita a Covilo ha saputo ridestare una squadra che sembrava in crescita dal punto di vista fisico, ma che patisce in maniera cronica l’assenza
di un vero attaccante, di un vero bomber, di un vero terminale offensivo come lo erano Junior lo scorso anno e Sadiku tre stagioni fa. Il gioco fatto di ripartenze richiesto prima da Celestini e ora da Jacobacci può dare i suoi frutti, ma per farlo – oltre a segnare quando ti trovi davanti alla porta – devi anche avere la possibilità di sfruttare gli spazi che gli avversari ti concedono. Ovviamente una volta in svantaggio questi diminuiscono e senza una punta il gioco sugli esterni diventa prevedibile.

Proprio per questo il Lugano deve rammaricarsi con sé stesso, perché alla fine tolti i primi 60’ della sfida d’esordio in terra danese, i bianconeri non hanno mai sfigurato al cospetto di squadre che possono sì vantare giocatori d’esperienza internazionale, ma che di sicuro non mostrano un calcio spumeggiante. Non è infatti un caso che le altre tre formazioni del Gruppo B siano ancora in lotta per il passaggio del turno.

È finito così un sogno, un’avventura europea che si concluderà il 12 dicembre a Kiev, che probabilmente resterà nella storia e chi l’ha vissuta potrà raccontarla. Sì perché, visto il coefficiente EUFA della Svizzera e le nuove regole per qualificarsi alle prossime coppe internazionali… sarà davvero complicato vedere qualche squadra di Super League dare battaglia nelle sfide infrasettimanali in giro per l’Europa.

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