Svizzera, 26 novembre 2019

Oh toh, "è ritornato il balivo che vuole mettere la Svizzera sul menù"

*Dal Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri

Come volevasi dimostrare! Appena archiviate le elezioni federali (anzi, in un paio di Cantoni sono ancora in corso i ballottaggi) ecco il grande ritorno dei ricatti all’indirizzo degli svizzerotti affinché sottoscrivano lo sconcio accordo istituzionale con la fallita UE. Ovvero il trattato-capestro, bramato dal triciclo PLR-PPD-P$$ (inclusi ovviamente i Verdi-anguria), che ci trasformerebbe in una colonia di Bruxelles.
 

Sull’edizione di venerdì, il Corriere del Ticino targato PLR intervista – a tutta pagina e, ça va sans dire, rigorosamente in ginocchio – l’ambasciatore dell’UE per la Svizzera ed il Liechtenstein, tale Michael Matthiessen. E costui dichiara impettito: “nell’Unione c’è impazienza” per la sottoscrizione dello sconcio accordo quadro.

“Finirete sul menù”

Ohibò, il nome Matthiessen ci ricorda qualcosa. Ed infatti trattasi proprio di quell’eurocrate che, lo scorso luglio, quindi non nell’antichità classica, ebbe a dichiarare: “ Chi non si siede al tavolo, finisce sul menù”. Ovvero: se gli svizzerotti non firmeranno l’accordoquadro, verranno mangiati dall’UE.
 

Inutile dire che i camerieri di Bruxellesin Consiglio federale, davanti ad una simile sbroccata del rappresentante dell’Unione europea in Svizzera (non del Gigi di Viganello) che si perme tte di venire in casa nostra a minacciar ci, non hanno emesso nemmeno un cip. Quando ci sarebbe stato motivo per pretendere il richiamo del Matthiessen. E adesso costui ancora pontifica dalle servizievoli colonne del quotidiano PLR (che naturalmente, chissà come mai, rimane del tutto silente sulla questione del menù). Pontifica e racconta una marea di fregnacce. Ad esempio, l’ambasciatore tenta perfino di descrivere l’UE come un’organizzazione ad alto tasso di democraticità. Ossignùr!
 

Evidentemente costui pensa che gli svizzerotti siano tutti scemi e che si bevano qualsiasi balla… Ancora più grottesca la tesi che la devastante libera circolazione delle pers one costituirebbe “un fattore di prosperità”. O Matthiessen, queste “cagate pazzesche” (cit. Fantozzi) valle semmai a raccontare ai giornali di Como o di Varese! Non

a quelli ticinesi, perché ti rendi solo ridicolo!

Tre passaggi

Al di là del florilegio di panzane, l’intervista all’ambasciatore contiene almeno tre passaggi interessanti: “ La libera circolazione può comportare degli

aspetti negativi, soprattutto sul piano locale come in Ticino, ma in generale per la Svizzera è vantagg iosa (…)”.Traduzione: “Dei problemi del Ticino, la Svizzera se ne deve fregare! Il Ticino è quantité nég ligeable! Quindi, che la Confederella si sbrighi a sottoscrivere il trattato coloniale con l’UE, o saranno cavoli non dolcificati!”

“ L’accordo quadro ci darà una facoltà di partecipazione alle decisioni (…)” . Traduzione: “ svizzerotti, nel caso non l’aveste ancora capito, l’accordo quadro ci serve per comandare in casa vostra!”

“ Nell’UE c’è impazienza per l’accordo quadro”. L’impazienza, è eviden te, si tramuterà ben presto in pressioni. Davanti alle quali i camerieri dell’UE in Consiglio federale reagiranno nel modo solito: chinandosi a 90 gradi. E aggiungendo pure il regalo da 1.3 miliardi all’UE a mo’ di umile scusa per la lunga attesa!
 

Hahn, ma vaff-hahn!

Grazie (?) all’onda verde, il parlam ento federale si è spostato ancora più a $inistra. Questo vuol dire che l’accordo quadro, nelle sedi istituzionali, passerà come una lettera alla posta. A maggior ragione adesso che le elezioni federali sono alle spalle.
 

Quindi l’isterismo climatico, oltre al noto diluvio di tasse e balzelli, ci porteràpure l’accordo quadro.
 

Ciliegina sulla torta: è notizia dei giorni scorsi che l’eurocommissario austriaco Johannes Hahn (traduzione: Giovanni Gallo o Giovanni Rubinetto, a scelta) continuerà a gestire il dossier dei rapporti Svizzera-UE. E’ forse il caso di ricordare che il signor Rubinetto è quello che insisteva con Bruxelles affinché la Svizzera venisse ricattata con l’equivalenza borsistica. Eccoli qua, i nostri grandi “partner”! Hahn, ma vaff-hahn!

*Edizione del 24 novembre 2019


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