Svizzera, 31 ottobre 2019

8 anni e mezzo di carcere per aver abusato delle figlie

Pensavano che il peggio era passato con il loro arrivo in Svizzera due giovani portoghesi di 13 e 9 anni. Nel loro paese infatti venivano picchiate dalla madre e abusate dal patrigno. Nel 2011, si sono quindi rifugiate dal loro padre biologico, che abita in Vallese. Ma invece di migliorare la situazione è forse diventata ancora peggio e sono passate da un calvario. Soprattutto la più grande, che appena arrivata ha subito un abuso sessuale dopo l'altro. Nella sentenza, riportata da "20 minutes", si parla di 3-4 rapporti a settimana, per di più senza protezione alcuna. Inoltre l'uomo, un sessantenne
intonacatore/imbianchino, le faceva vedere video pornografici e fumare della cannabis.

Il procuratore ha calcolato siano stati almeno cento i rapporti non protetti tra il 2011 e il 2015. Terrorizzata, l'adolescente non è mai stata in grado di difendersi. "È il nostro segreto. Se parli, perdi il permesso di soggiorno e torni in Portogallo", la minacciava. Solo dopo aver lasciato la casa di famiglia quattro anni dopo la ragazza trovò il coraggio di confidarsi con il suo ragazzo, che denunciò i fatti alle autorità.

Partita la più grande, il
padre ha diretto i suoi impulsi sulla più piccola su cui, tuttavia, ha avuto un trattamento "più leggero". Tuttavia, entrambe sono diventate autolesioniste e hanno più volte tentato il suicidio.

"Piango ogni notte nella mia cella. Mi dispiace Non ho spiegazioni. Potrebbe essere a causa di alcol e marijuana", ha cercato di giustificarsi mercoledì al processo il padre, in carcere preventivo dal febbraio 2018. Ha ammesso i fatti, contestando però la frequenza dei rapporti.

Ma il pubblico ministero, Angélique Duay, ha sottolineato che le dichiarazioni costanti della vittima principale erano credibili e non lasciavano dubbi. "È una storia agghiacciante", ha detto l'avvocato dell'anziano. "Cosa può fare di peggio un padre?", ha chiesto il procuratore, che ha richiesto 12 anni di carcere.

L'ha invece spuntata l'avvocato della difesa Luc Del Rizzo, che aveva chiesto una "condanna più giusta, più moderata": il suo cliente è stato infine condannato a 8 anni e mezzo di carcere. Dovrà inoltre versare un'indennità di 40'000 franchi alla figlia maggiore, per torto morale.

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