Svizzera, 21 ottobre 2019

"Staccarsi dall'UE si può, avanti con la Swissexit"

*Dal Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri

Dopo lungo tira e molla, l’accordo sulla Brexit è stato sottoscritto. Chiaramente gli eurolecchini britannici, a partire dalla locale gauche-caviar, strillano e si arrampicano sui vetri alla spasmodica ricerca di obiezioni. Perché costoro vogliono rifare la votazione sulla Brexit, dato che l’esito non è stato di loro gradimento. Proprio come i $inistrati delle nostre latitudini, che pretendevano di rifare il “maledetto voto” del 9 febbraio.

Bye bye “Grappino”!

Sta di fatto che l’accordo per uscire dall’UE c’è; avrà delle pecche, ma c’è. E quindi nel futuro prossimo la Gran Bretagna non farà più parte della fallita DisUnione europea, malgrado ne sia stata membro fondatore. Bye bye “Grappino” Juncker, Bye bye soldatina della Merkel Ursula von der Leyen! E, possiamo starne certi, in barba agli strilli isterici dell’establishment globalista e sovranofobo e dei pennivendoli al suo servizio (la stragrande maggioranza dei media), la Gran Bretagna non andrà di sicuro in fallimento a seguito dell’uscita dall’UE. Magari – ma magari anche no – ci sarà qualche contraccolpo all’inizio. Poi tutto andrà molto meglio! E sarà la dimostrazione che scrollarsi di dosso il pernicioso giogo degli eurobalivi si può, eccome che si può! Senza incorrere in alcun castigo divino!

Non saranno isolati

Altra certezza: la Gran Bretagna non finirà isolata come una riserva indiana solo perché ha giustamente voltato le spalle all’inutile ed arrogante carrozzone di Bruxelles. Sottoscrivere accordi commerciali è una cosa; spalancare le frontiere e farsi schiacciare gli ordini da eurofunzionarietti che non valgono una sverza e che non sono stati eletti da nessuno è un’altra! E questo vale ovviamente anche per la Svizzera. Il triciclo PLR-PPD-P$$ scalpita per firmare lo sconcio accordo quadro istituzionale; un accordo che non è affatto la continuazione della via bilaterale, bensì la sua fine. Infatti creerebbe quel legame di sudditanza, per l’appunto istituzionale, con Bruxelles che i cittadini elvetici hanno sempre rifiutato e che farebbe di noi una colonia.

Truffa scandalosa

Il triciclo euroturbo
smania per chinarsi a 90 gradi davanti ai burocrati dell’UE e come di consueto spala palta su chi non ci sta. L’accusa di “isolazionismo” è diventata il nuovo mantra. Uhhh, che pagüüüraaa! Politicanti delle nostre calzette, quando mai la Svizzera è stata un paese isolato? Non lo era prima dei bilaterali – anzi: allora la nostra economia esportava più di oggi! - e non lo sarà nemmeno senza accordo quadro né libera circolazione delle persone. Cercare di vendere la rinuncia alla nostra sovranità ed indipendenza come il prezzo da pagare per gli accordi commerciali è una scandalosa truffa. La Svizzera ha siglato accordi commerciali con svariate decine di paesi extraeuropei, ma nessuno di essi comporta la perdita di sovranità o la libera circolazione delle persone! E ricordiamoci che la bilancia commerciale tra Svizzera ed Unione europea è ampiamente a vantaggio dell’UE, per oltre 20 miliardi all’anno.

L’Unione europea non ha alcun interesse a tagliare i ponti con noi: avrebbe solo da perderci! Come ha dichiarato l’ex vicepresidente della Banca nazionale svizzera Jean-Pierre Danthine, la libera circolazione delle persone non è necessaria alla crescita economia. E’ semplicemente una questione ideologica. Noi diremmo: una deleteria paturnia ideologica! Del resto, le frontiere spalancate sono un tema degli ultimi due o tre decenni. Costituiscono, in altre parole, una minuscola parentesi nella storia. Una parentesi da chiudere quanto prima.

L’insegnamento

L’esempio della Gran Bretagna ci deve insegnare due cose: 1) Staccarsi dalla fallita UE si può eccome! 2) La politica sovranista è vincente. Quindi, fare coriandoli con l’accordo quadro e tenerci la nostra indipendenza! No all’accordo quadro, no alla marchetta da 1.3 miliardi all’UE, e, l’anno prossimo, disdire la libera circolazione delle persone votando a piene mani l’iniziativa “per la limitazione”! Avanti con la Swissexit! Altro che continuare a sottometterci all’UE con trattati del piffero, quando gli altri paesi scappano! Certo che se i cittadini continuano a votare partiti e politicanti che, una volta ottenute le bramate CADREGHE, non perdono un’occasione che sia una per svendere la Svizzera, poi c’è poco da lamentarsi…

*Edizione del 20 ottobre 2019

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