Ticino, 16 ottobre 2019

Lugano Airport, "ve lo diamo noi il flugzug"

*Dal Mattino della Domenica. DI Lorenzo Quadri

I balivi germanici di Lufthansa (altro che Swiss) ne combinano peggio di Bertoldo. E dire che, dopo il grounding della “gloriosa” Swissair, parecchi enti pubblici hanno pure versato dei bei soldoni per contribuire alla nascita di una nuova compagnia. Prima i balivi di Lufthansa hanno fatto terra bruciata delle altre compagnie che operavano sull’aeroporto di Lugano-Agno. Poi ci hanno ingerlato società sull’orlo del baratro, che infatti sono andate in palta in tempi brevi (vedi Adria). Dopo il fallimento di Adria, i balivi germanici se ne sono lavati le mani ed hanno scaricato – senza remore e senza vergogna - Lugano, il Ticino, l’aeroporto e tutti quanti ci lavorano. C’è da chiedersi seriamente se non ci siano gli estremi per portare la cosiddetta Swiss in tribunale.

La ciliegina

Come noto, i signori di Lufthansa hanno detto – loro, che dovrebbero gestire una compagnia aerea! – di andare a Zurigo in treno. Oppure, udite udite, di andare alla Malpensa. Da notare che almeno alla Malpensa i passeggeri non saranno in futuro costretti a pagare le deliranti tasse sui biglietti aerei che i politicanti del triciclo in fregola ecoisterica bramano di introdurre (il PLR, ormai sempre più partito delle tasse nonché fotocopia del P$$, se le è addirittura inserite nel programma elettorale). Tanto per mettere la ciliegina sulla torta, i balivi teutonici hanno pure cercato di giustificarsi sostenendo che non ci sarebbero state reazioni politiche (?) alla loro scelta di scaricare il Ticino!

La fregnaccia del FlugZug

Ad inizio settimana, i magna-magnamagnager di Lufthansa hanno annunciato l’introduzione del fantomatico “FlugZug”. Oltre al danno, la beffa. Lor$ignori si permettono pure i giochini di parole; naturalmente ad uso e consumo esclusivo del pubblico tedescofono (che la
Svizzera è plurilingue e che in Ticino si parla italiano, dalle parti di Colonia o di Frankfurt am Main se ne impipano, ammesso e non concesso che lo sappiano). Al di là del patetico marketing da Frau Müller, FlugZug un piffero: il collegamento non è diretto per Kloten, bisogna comunque cambiare a Zurigo, e si tratta semplicemente di usare treni già esistenti, con locomotiva “pittata” (pitturata) all’uopo. Tanto per farsi un po’ di pubblicità. Il tutto con l’aggravante che sull’affidabilità delle FFS sulla linea del Gottardo è meglio stendere un velo pietoso.

Partenza sei ore prima

Di conseguenza, per prendere un areo da Zurigo, bisogna programmare di partire da Lugano in treno almeno sei ore prima. Oltre alle due ore per il check-in, è infatti saggio calcolare un’ora di margine per ritardi ferroviari. Ed una simile ciofeca, i balivi germanici di Lufthansa (altro che “Swiss”) hanno il coraggio di chiamarla una soluzione? Chi va in vacanza in aereo una volta all’anno, si può anche adeguare. Ma per chi ha altre esigenze, la musica cambia. E’ scontato che chi potrà si fionderà alla Malpensa! Finché ci saranno i famosi collegamenti via bus, beninteso. Perché se i burocrati dell’Ufficio federale dei trasporti azzereranno (come minacciano di fare da anni) le concessioni ai pullman argomentando con la fetecchiata stalinista che questi ultimi farebbero “concorrenza alla ferrovia”, ti saluto Rosina! Ma via subito la bandiera svizzera, ed anche l’utilizzo del nome del nostro Paese, a questa compagnia sedicente “Swiss” (?) che della Svizzera se ne frega! O siamo davvero così fessi da permettere ai signori di Lufthansa di sfruttare il nome ed i simboli della nostra nazione per riempirsi le tasche, e poi lasciare che i germanici ci trattino come pezze da piedi?

*Edizione del 13 ottobre 

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