Ticino, 07 ottobre 2019
Amianto, "il cantone partecipi al risanamento"
Il Granconsigliere della Lega Andrea Censi ha presentato oggi una mozione al Consiglio di Stato in cui chiede misure concrete per risanare gli edifici che ancora oggi contengono amianto. Nel concreto Censi chiede al governo di partecipare ai costi di risanamento dall'amianto, costi che oggi ricadono interamente sui privati che devono fare capo a onerose ditte specializzate.
Di seguito il testo integrale della mozione inoltrata da Censi al Consiglio di Stato:
Liberiamoci dall’amianto
Oggi in nel nostro Cantone gli stabili contaminati da amianto o edificati con materiali edili amiantosi sono ancora numerosi e le istituzioni chiedono che i proprietari d’immobili si adoperino nella bonifica di queste strutture. Rivendicazioni dell’amministrazione cantonale condivisibili penso sia dalla politica, dalla popolazione che dai proprietari immobiliari. Ma come facciamo a liberarci dall’amianto?
Il rinnovo o la ristrutturazione di una costruzione comporta sempre dei costi non indifferenti. Inoltre la rimozione di materiali amiantosi ha costi supplementari ai quali il privato deve far fronte: dall’azienda specializzata nella rimozione di questi materiali, alla messa in sicurezza del cantiere, allo smaltimento. Tutte queste operazioni finanziarie supplementari non sono un incentivo ad agire. I proprietario di vecchi immobili, sono spesso scoraggiati a risanare gli edifici (con evidenti vantaggi per ciò che riguarda l’ambiente e le emissioni di CO2) proprio a causa dell’eventuale presenza di amianto
e dei costi correlati.
Questo ha un effetto perverso: conviene costruire nuovi palazzi, piuttosto che risanare quelli vecchi con utilizzo maggiore del territorio e cementificazioni di superfici oggi ancora verdi. In nome della salute pubblica e dell’ambiente il Cantone ha dei doveri nell’impegnarsi a favorire una messa in sicurezza di questi stabili potenzialmente pericolosi. D’altro canto i proprietari degli immobili si trovano di fronte ad una situazione sconveniente, al tempo dell’edificazione o ristrutturazione dei loro stabili l’utilizzo di materiali edili contenenti amianto non solo era legale, ma non ne erano conosciuti gli effetti collaterali per la salute. Oggi però lo Stato impone ai privati di rimuovere queste strutture con ditte specializzare (ovviamente maggiormente costose rispetto ad una qualunque altra azienda convenzionale) ed accollarsi gli onerosi costi di smaltimento di questo materiale pericoloso.
Con questa mozione si vuole chiedere che il Cantone svolga un ruolo attivo nella promozione al risanamento degli stabili con componenti amiantose. Nel concreto si chiede che lo Stato studi un modello di compensazione per i proprietari immobiliari che si impegnano a sostituire e risanare una struttura inquinata. Nel dettaglio si chiede che il Cantone copra quel delta di maggiori spese che vanno a ricadere sul privato nella sostituzione di una struttura di uno stabile contenente amianto rispetto la stessa opera di rinnovo per un edificio con assenza di questa sostanza.
Andrea Censi, Lega dei Ticinesi