Sport, 16 settembre 2019

Inti Pestoni è carico: "Pronto a giocarmi questa grande sfida"

L'attaccante ticinese quest'anno difende i colori del Berna campione in carica

BERNA - Inti Pestoni è certamente uno dei migliori talenti che il Ticino hockeistico abbia mai espresso. Ha vinto un titolo svizzero a Zurigo (nel 2018, pur senza essere protagonista), due Coppe Spengler con il Ginevra rinforzato, è stato premiato come miglior “rivelazione” in LNA nel 2011 ed ha pure vestito la maglia della Nazionale rossocrociata.

Nella massima serie ha disputato quasi 500 partite, vestendo la maglia dell’HCAP, dello Zurigo e del Davos. Dalla scorsa primavera è un giocatore del Berna, società con la quale ha stipulato un contratto di due anni e che ha creduto in lui, anche se nelle ultime stagioni il suo rendimento è stato piuttosto altalenante. Ma Inti è pronto a ricambiare la fiducia, anche per mettere a tacere coloro che lo ritengono ormai un “giocatore sul viale del tramonto". La classe e la verve che lo contraddistinguono non sono acqua…

Negli scorsi giorni il Mattino lo ha raggiunto telefonicamente per parlare della sua nuova esperienza e del campionato iniziato appena ieri.

Allora, Inti: da dove ripartiamo?
Da una club che ha fatto la storia del nostro hockey, da un club in cui tutti ti fanno sentire importante e nel quale anche i minimi dettagli contano. Il Berna si attende molto da coloro che sono stati scelti per farne parte. Tradotto: qui un giocatore ha tutto ma al tempo stesso non può concedersi troppi errori o troppe pause, altrimenti finisce in tribuna… 

Come a Zurigo, insomma…
Certo! E la mia esperienza trascorsa con i Lions mi sarà sicuramente utile. A Zurigo non è stato facile anche se non posso lamentarmi troppo: non sono mai riuscito ad esprimermi al meglio. Ora, però, sono caricatissimo. Berna è una grande sfida e sono pronto a giocarmela!

Con un tecnico di grido quale Jalonen… 
Il nostro head coach è molto professionale ed esigente. Non è uno che parla molto ai giocatori ma quando lo fa è chiaro e preciso. Concetti hockeistici espressi con grande carisma e al tempo stesso umiltà. Con lui posso dire di avere un buon feeling.

A Berna ritrovi due biancoblù: Sciaroni e Grassi...
Conosco benissimo il secondo, un po’ meno Gregory. Dani mi ha aiutato ad inserirmi nel nuovo contesto e ciò è stato importante. Quando si gioca oltre Gottardo è sempre bello trovare dei giocatori ticinesi!

Come ti trovi a Berna?
È una città grande ma è diversa da Zurigo. Più a misura d’uomo, ci si adatta senza problemi. La mia famiglia ci
sta benone.

Il Berna parte sempre favorito. Ma quest’anno lo Zugo fa paura…
Non abbiamo timori di sorta ma sappiamo che la squadra di Tangnes ha alzato l’asticella delle ambizioni. Del resto, gli arrivi di Hofmann e Genoni la dicono lunga sulla qualità della rosa zugana. Ma credo che sia decisamente presto per azzardare pronostici, durante una stagione possono succedere tante cose. Gli infortuni, per esempio… Avete visto cosa è successo a Brunner?

Berna e Zugo, e poi?
Vedo in giro tanta qualità, anche nelle altre squadre. Si sono rinforzate tutte e il livello credo sarà molto alto. Del resto il nostro è uno dei campionati più competitivi d’Europa. Si parla tanto di Berna e Zugo, ma non escluderei a priori anche lo Zurigo, che ha voglia di rivincita, Bienne e Losanna. Sarà un campionato equilibrata e non escluderei sorprese.

E le due ticinesi?
Il Lugano non l’ho seguito, se non sui giornali. Quindi non posso esprimermi più di quel tanto. Posso solo dire che difficilmente ripeterà una stagione come l’ultima… Il Lugano, si sa, ha sempre ambizioni. Per quanto concerne l’Ambrì: anche se è partito Kubalik, sono convinto che potrà dire la sua. Il carattere, la grinta ed il gioco di Luca Cereda sono una garanzia. Sarà difficile ma credo possa lottare sino in fondo per entrare nei playoff. 

Due parole sulla Champions League. Il Berna è a rischio eliminazione.
Abbiamo perso tre partite su quattro ai rigori. Ma abbiamo giocato contro squadre di grande spessore quali il Kärpät e l’Hämeenlinna. Sono state partite sempre equilibrate e durante le quali non abbiamo certo sfigurato. Anzi. La classifica è precaria: dovremo vincere le ultime due sfide e sperare nei passi falsi dei finlandesi. 

Jalonen sinora ti ha sempre impiegato… 
Sì: in preseason ho avuto molto ghiaccio e ne sono felice. Il nostro tecnico è comunque uno che cambia se vede che qualcosa non funziona. E basta poco per finire fuori. Credo per altro di essere in linea con le aspettative del coach finlandese. Speriamo di andare avanti così. Questa per me è un’annata speciale, voglio far dimenticare Zurigo. 

A proposito: nelle ultime stagioni su di te sono piovute parecchie critiche… 
Fanno parte del gioco e ci sono abituato. Ma cerco di curarmene il meno possibile…

A.M.

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