Svizzera, 02 settembre 2019

AVS: la riforma-ciofeca!

*Dalla prima pagina del Mattino della Domenica

$inistrati allo sbando! Il P$$, partito sedicente difensore delle donne, quando si tratta di venire al dunque, fa proprio il contrario di quello che dice! Altro che scioperi e moccichini viola! Ed infatti il kompagno Alain Berset se ne esce con l’ennesima proposta di riforma-ciofeca dell’AVS che prevede 1) innalzamento a 65 anni dell’età della pensione per le donne e 2) aumento dell’IVA dello 0,7%!

Va da sé che il prossimo passo sarà la pensione a 67 anni per tutti, con la scusa che la popolazione invecchia e blablabla! Uella, ma non ci siamo proprio! Dal nostro mercato del lavoro, devastato dalla libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia, si viene sbattuti fuori a cinquant’anni o prima, perché sostituiti da frontalieri! Dopo, il destino è segnato: disoccupazione, ed in seguito l’assistenza! Altro che posticipare l’età
AVS!

Oltretutto, alzare l’età della pensione significa anche ostacolare l’accesso dei giovani al mondo del lavoro, e quindi aggravare ulteriormente la disoccupazione giovanile! Quanto all’aumento dell’IVA, penalizza in particolare i meno abbienti! Uella kompagno Berset e governicchio federale, ne abbiamo piene le tasche di riforme (?) fatte sulla pelle dei cittadini svizzeri! I soldi per sistemare le casse dell’AVS ci sono, senza aumenti dell’età di pensionamento e neppure dell’IVA!

Cominciamo ad AZZERARE la marchetta da 1.3 miliardi all’UE, a TAGLIARE drasticamente i regali all’estero e la spesa per i finti rifugiati, e ad utilizzare per il Primo pilastro - e anche per ridurre i premi di (s)cassa malati - gli utili MILIARDARI della Confederella e della Banca nazionale; poi ne riparliamo!

*Edizione del 1 settembre 2019

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