Come si è scoperto in seguito, la donna interpellata dalla polizia non è una bagnante qualsiasi, ma un membro del Consiglio islamico centrale della Svizzera (CCIS) che stava effettuando un'azione di protesta. Sul suo account Twitter, il Consiglio conferma infatti che si tratta di un'azione pianificata per evidenziare un ostacolo a "un diritto fondamentale delle donne musulmane, vale a dire la libertà di coscienza e di credo".

La bagnante in burkini è stata interrogata sul posto dalla polizia, ma non è stata arrestata. "In questo caso abbiamo svolto un ruolo di mediazione", ha dichiarato la portavoce della polizia cantonale di Soletta Astrid Bucher. Tuttavia, è difficile sapere se l'incidente porterà a sanzioni dal punto di vista penale. Il caso non rientra in nessun caso nelle specifiche della polizia cantonale, afferma la portavoce. Da parte sua, il segretario generale della CCIS avverte: "Non accetteremo di pagare una multa".
Contattato, il segreatario comunale di Balstahl non ha voluto esprimersi, spiegando che è stato programmato un incontro del municipio per analizzare in dettaglio il problema.