"L’approccio liberale è obsoleto ed è entrato in conflitto con gli interessi della maggior parte delle persone". A dirlo, in una storica intervista al Financial Times, è Vladimir Putin in un'intervista a margine del G20 che si è tenuto a Osaka, in Giappone. Il presidente russo ribadisce il suo sostegno movimenti populisti di tutto il mondo e accusa i governi “liberali” attualmente al potere di aver aperto le porte a un insensato multiculturalismo e a un'immigrazione incontrollata che i popoli respingono.
Per Putin, l’ascesa di politici come Donald Trump negli Usa e il voto britannico nella Brexit marcano la fine delle politiche liberali. "I liberali non possono più permettersi di dettare le regole come hanno fatto negli ultimi decenni" ha detto Putin e questo perchè "l’ideologia liberale non è più di moda perché la maggior parte dei popoli si è rivoltata contro l’immigrazione, contro l’apertura dei confini e il multiculturalismo".
Nell'intervista il presidente russo non ha nascosto la sua preferenza per la politica di Trump rispetto a quella di Angela Merkel, in quanto la cancelliera tedesca ha sbagliato ad accogliere più di un milione di rifugiati, soprattutto siriani, mentre Trump si oppone all’arrivo dei migranti dal Messico.
"Quei migranti potrebbero uccidere, violentare e restare impuniti, perché i loro diritti – in quanto migranti – devono essere protetti. Ma ogni crimine – spiega Putin – deve essere perseguito".
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Putin si è in seguito espresso sugli omosessuali e ha difeso la Russia dalle accuse di omofobia affermando che "noi non abbiamo alcun problema con la comunità LGBT" ma accusa i governi di impronta liberale di non aver rassicurato i propri cittadini, abbracciando un insensato multiculturalismo e, tra le altre cose, la diversità di genere. "Non dobbiamo permettere – dice Putin – che siano messe in ombra la cultura, le tradizioni e i valori familiari tradizionali di milioni di persone che costituiscono la popolazione principale".
Barber ha poi chiesto a Putin se il fatto che Trump sia molti critico nei confronti degli alleati europei possa avvantaggiare la Russia: "Trump – risponde Putin – non è un politico in carriera ma ha una precisa visione del mondo e degli interessi nazionali degli Stati Uniti. Spesso i suoi metodi non mi piacciono, ma sapete cosa penso? Penso che sia una persona di talento e che sappia molto bene ciò che i suoi elettori si aspettano da lui".
Secondo il capo del Cremlino, la vittoria di Trump non è il frutto di "mitologiche interferenze russe", ma della capacità del presidente americano di saper prevedere le esigenze dei cittadini e assecondarle: "La classe media – spiega Putin – non ha tratto beneficio dalla globalizzazione. Trump questo l’ha capito e l’ha usato nella sua campagna elettorale".
L'intervistatore in seguito chiede a Putin se non creda che ora il mondo sia più frammentato. "Certo – risponde Putin -perché durante la Guerra Fredda, il problema era la Guerra Fredda, ma tutti si attenevano a delle regole o quantomeno cercavano di seguirle. Ora sembra che non ci siano più regole, il mondo è diventato più frammentato e meno prevedibile e questa è la cosa peggiore".
Putin si è in seguito espresso sugli omosessuali e ha difeso la Russia dalle accuse di omofobia affermando che "noi non abbiamo alcun problema con la comunità LGBT" ma accusa i governi di impronta liberale di non aver rassicurato i propri cittadini, abbracciando un insensato multiculturalismo e, tra le altre cose, la diversità di genere. "Non dobbiamo permettere – dice Putin – che siano messe in ombra la cultura, le tradizioni e i valori familiari tradizionali di milioni di persone che costituiscono la popolazione principale".
Barber ha poi chiesto a Putin se il fatto che Trump sia molti critico nei confronti degli alleati europei possa avvantaggiare la Russia: "Trump – risponde Putin – non è un politico in carriera ma ha una precisa visione del mondo e degli interessi nazionali degli Stati Uniti. Spesso i suoi metodi non mi piacciono, ma sapete cosa penso? Penso che sia una persona di talento e che sappia molto bene ciò che i suoi elettori si aspettano da lui".
Secondo il capo del Cremlino, la vittoria di Trump non è il frutto di "mitologiche interferenze russe", ma della capacità del presidente americano di saper prevedere le esigenze dei cittadini e assecondarle: "La classe media – spiega Putin – non ha tratto beneficio dalla globalizzazione. Trump questo l’ha capito e l’ha usato nella sua campagna elettorale".
L'intervistatore in seguito chiede a Putin se non creda che ora il mondo sia più frammentato. "Certo – risponde Putin -perché durante la Guerra Fredda, il problema era la Guerra Fredda, ma tutti si attenevano a delle regole o quantomeno cercavano di seguirle. Ora sembra che non ci siano più regole, il mondo è diventato più frammentato e meno prevedibile e questa è la cosa peggiore".
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