Svizzera, 24 giugno 2019

Ristorni, "braghe calate anche quest'anno?"

*Dal Mattino della Domenica. Di Lorenzo Quadri

Tra qualche giorno il Consiglio di Stato dovrà decidere, come ogni anno, sul versamento dei ristorni al Belpaese. I ristorni, lo ricordiamo, sono lievitati ad 84 milioni, dato che i frontalieri continuano ad aumentare (com’era già la storiella dell’ “immigrazione sotto controllo”?). 84 milioni all’anno in dieci anni fanno 840 milioni, ossia quasi un miliardo! La posizione dei due leghisti in CdS a sostegno del blocco dei ristorni è nota da anni. Altrettanto noto è che da anni gli esponenti del triciclo PLR-PPD-P$$ in governicchio fanno muro per versare il tesoretto. Chissà se magari il nuovo “ministro” PPD Raffaele De Rosa vorrà cambiare musica, o se invece si assisterà sempre al solito andazzo, con i vicini a sud che incassano, se la ridono a bocca larga degli svizzerotti, e poi, per tutto ringraziamento, non perdono un’occasione per prenderci a pesci in faccia? Purtroppo non serve il Mago Otelma per indovinare la risposta.

Accordo sepolto

Non stiamo qui a ripetere per l’ennesima volta il perché ed il per come la Convenzione del 1974, che prevede il versamento dei ristorni, è ormai superata dagli eventi. Quanto al nuovo (?) trattato con il Belpaese sulla fiscalità dei frontalieri: è morto e sepolto. L’ha capito anche il Gigi di Viganello. Il ministro degli Esteri italico Moavero, in occasione dell’incontro di gennaio con il suo omologo nonché connazionale KrankenCassis, aveva promesso una presa di posizione del suo governo entro la primavera. E’ arrivata l’estate, ma di posizioni da parte dell’esecutivo della vicina Repubblica non se ne vedono. Ed intanto noi, grazie al triciclo PLR-PPD-P$ in Consiglio di Stato, continuiamo a pagare “come se niente fudesse”? E il nuovo accordo sulla fiscalità dei frontalieri non è certo defunto “per colpa di Salvini”. La realtà è che nessun governo italiano, di nessun colore, l’ha mai voluto sottoscrivere. Evidentemente i frontalieri, che sono dei privilegiati fiscali in patria, tengono
in scacco un Paese intero. Ne prendiamo atto.

La Convenzione

E’ poi chiaro che, malgrado le fandonie raccontate 4 anni fa dalla catastrofica ex ministra del 5% Widmer Schulmpf, i camerieri dell’UE in Consiglio federale mai si sogneranno di disdire la Convenzione del 1974, anche se essa non ha più alcuna ragione di esistere. La questione dei ristorni, per Berna, è “quantité négligeable”. Come lo sono, in generale, i disastri provocati in Ticino dalla contiguità con il Belpaese in regime di devastante libera circolazione delle persone. L’arrivo in Consiglio federale di un esponente “ticinese”, come previsto, non ha cambiato una virgola.

Pesci in faccia

Intanto i vicini a Sud, partendo dal presupposto – purtroppo finora confermato – che gli svizzerotti continueranno a versare i ristorni perché “tanto sono fessi e non si accorgono di niente”, non perdono un’occasione che sia una per sputarci in faccia. Vedi l’ultima pantomima sulla chiusura notturna dei valichi secondari. E noi come reagiamo? Colmo dell’autolesionismo, eroghiamo prestazioni gratis (ovvero pagate dal solito sfigato contribuente ticinese) a Campione d’Italia “per solidarietà”. Prestazioni che Roma mai ci rimborserà! Se anche questa volta la maggioranza del CdS deciderà di pagare i ristorni senza fare un plissé, sarà la conferma definitiva che al di là della ramina hanno ragione: siamo fessi, quindi fanno bene ad approfittarne. Chiaramente per questa situazione sappiamo chi ringraziare. Vero, triciclo PLRPPD- P$?

Intanto il Lussemburgo…

Infine ricordiamo che il Lussemburgo di ristorni per i frontalieri che lavorano sul proprio territorio ne versa ZERO. Questo malgrado sia uno Stato membro, addirittura fondatore, dell’UE. Noi invece, grazie ai politicanti della partitocrazia con le braghe sempre abbassate ad altezza caviglia… 

*Edizione del 23 giugno 2019

Guarda anche 

La Svizzera fra i (pochi) paesi con cui gli Stati Uniti vogliono negoziare

Secondo Karin Keller-Sutter, la Svizzera fa parte del gruppo di 15 Paesi con cui gli Stati Uniti vogliono trovare una rapida soluzione alla questione dei dazi doganali. G...
26.04.2025
Svizzera

La partecipazione della Svizzera a Erasmus costerà 170 milioni di franchi all'anno, il triplo rispetto agli anni passati

Dopo l'espulsione della Svizzera dal programma europeo Erasmus+ nel 2021, è stata trovata una soluzione sostitutiva esclusivamente svizzera, costata (per l'...
25.04.2025
Svizzera

Il PLR organizza una protesta contro la riforma della propria Consigliera federale

Uno dei punti più controversi del piano di austerità ideato dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter (PLR) riguarda l'aumento delle imposte sui pr...
25.04.2025
Svizzera

Solo un pugno di politici può visionare l'accordo con l'UE

È forse il documento più gelosamente custodito della Svizzera: il nuovo accordo con l'UE. I testi definitivi saranno probabilmente siglati a maggio, ma ...
24.04.2025
Svizzera

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto