Ticino, 19 maggio 2019

"I ticinesi non si sono piegati al diktat dell'UE"

La Lega dei Ticinesi, in un comunicato trasmesso ai media, prende posizione sull'esito della votazione concernente la ripresa della direttiva UE sulle armi, ripresa che i votanti ticinesi hanno respinto con il 54,5% di NO. Nonostante l'esito negativo a livello federale la Lega esprime soddisfazione per il fatto che i ticinesi "non si sono fatti abbindolare dalle minacce farlocche, dai ricatti, dalle sfacciate bugie e dal lavaggio del cervello a opera dell'establishment" respingendo il "diktat" imposto dall'UE. Il movimento di via Monte Boglia sottolinea inoltre che i ticinesi hanno sconfessato i partiti storici su un "tema fondamentale" e spera che questo "faccia riflettere i ticinesi in vista delle elezioni di ottobre.

Di seguito il comunicato stampa integrale:

La Lega dei Ticinesi saluta con soddisfazione il voto del Ticino, contrario al Diktat disarmista dell’UE. La maggioranza dei ticinesi non si è fatta abbindolare dalle minacce farlocche, dai ricatti, dalle sfacciate bugie e dal lavaggio del cervello ad opera dell’establishment. Ha capito qual era l’importantissima posta in gioco. Non il numero di colpi che può contenere un caricatore, bensì la nostra indipendenza e la nostra sovranità.

La maggioranza dei ticinesi, seguendo la posizione della Lega, ha dunque ribadito che le nostre leggi,
le nostre tradizioni, la nostra Costituzione, non si accantonano per ubbidire all’ennesima prevaricazione in arrivo da Bruxelles. Prevaricazione a cui, come di consueto, il triciclo PLR-PPD-PS ha scelto di genuflettersi, senza condizioni ed in tempo di record. Il No ticinese ad una ulteriore, deleteria capitolazione davanti ad un’UE sempre più bramosa di comandare in casa nostra, lascia ben sperare in vista della (quasi certa) votazione popolare sull’accordo quadro istituzionale. Ne è, in effetti, una sorta di prova generale.

Questo trattato, fortemente voluto dalla solita partitocrazia PLR-PPD-PS, se approvato trasformerebbe la Svizzera in una colonia di Bruxelles, con tanto di ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE e di giudici stranieri. La Lega dei Ticinesi rileva inoltre che, ancora una volta, la maggioranza dei votanti del nostro Cantone ha sconfessato i partiti cosiddetti storici su un tema fondamentale. C’è da sperare che questo faccia riflettere i cittadini in vista delle elezioni federali di ottobre. Nella prossima legislatura si deciderà il futuro dei rapporti tra Svizzera ed UE. E’ quindi essenziale che i ticinesi eleggano a Berna dei parlamentari effettivamente rappresentativi della volontà della maggioranza del nostro Cantone su questi temi di capitale importanza per il nostro futuro.

Lega dei Ticinesi

Guarda anche 

L’arrocco leghista fa tremare la casta: isteria politico-mediatica in piena regola

MDD - È bastato un annuncio sul Mattino della domenica per innescare un’ondata di reazioni scomposte nella politica cantonale. Il settimanale ha rivelato ...
08.06.2025
Ticino

"Magnum delirium Rauli”

Onorevoli Municipali, negli ultimi mesi, alcuni comportamenti del municipale Raoul Ghisletta hanno suscitato più di una perplessità tra osservatori, coll...
06.06.2025
Ticino

“Dietro ad ogni stoccata c’è un sogno da realizzare”

LUGANO - In Ticino recentemente è nata l’Associazione Amici della Scherma che vuole, citiamo, “accendere i riflettori su una disciplina tanto...
06.06.2025
Sport

Molto scettici i lettori del Mattinonline sull'arrocco. Ecco i risultati

LEGA  - Tendenza negativa nel sondaggio sul mattinonline.ch. riguardo all'arrocco leghista. Alla domanda “Cosa pensi dell'arrocco tra Gobbi...
03.06.2025
Ticino

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto