Sport, 21 maggio 2019

“La lotta svizzera: un patrimonio da salvare”.

“È la storia del nostro Paese”, ha spiegato il presidente cantonale Edi Ritter

LUGANO – La lotta svizzera è lo sport più longevo del nostro paese. Vi sono tracce della sua presenza fin dai tempi antichi. Nella cattedrale di Losanna è infatti presente una raffigurazione (risalente addirittura al 1400) dove si vedono due uomini che si prendono per i pantaloncini, la classica mossa che ancora oggi contraddistingue i combattimenti durante le varie feste cantonali, regionali e federali. La lotta, per chi non lo sapesse, si è sviluppata nelle valli e a partire dal 1805.
 
Questo sport ha cominciato ad espandersi con tutta una serie di combattimenti che hanno ben presto entusiasmato la gente. Con il passare degli anni la lotta svizzera si è perfettamente radicata, soprattutto nella zona centrale della Svizzera tedesca e poi si è estesa in Romandia. Dal 2012, ha cominciato a muovere i primi passi anche in Ticino (cantone in cui non ha sinora mai attecchito), e ciò grazie al lavoro intrapreso dall’Associazione Ticinese di lotta svizzera “capitanata” dal presidente Edi Ritter.
 
È proprio con il numero uno cantonale che ci siamo voluti soffermare per parlare di uno sport che, come detto, sta cominciando ad interessare anche il Ticino, tanto che ora una decina di atleti si allenano regolarmente due volte la settimana presso il Centro Sportivo Nazionale di Tenero. 
 
Presidente, ci dica, la lotta svizzera ce la farà a mettere le radici anche in Ticino? 
Penso di sì e lo vediamo anche dalla presenza di pubblico intervenuto durante alcune gare federali passate svoltesi nel nostro Cantone. Questa disciplina deve essere ancora conosciuta, ci sono molte regole che vanno conosciute ed interpretare per capire esattamente cosa sta dietro un combattimento, tuttavia le sensazioni sono positive ed è per questo che noi continuiamo nel nostro lavoro di reclutamento.
 
Qual è il fascino di questo sport?
Il senso agonistico ed anche la spettacolarità di alcuni combattimenti. La lotta appassiona, è la storia svizzera. Ci si lascia coinvolgere e questo è un fattore sicuramente positivo. Questo sport è una scuola di vita. 
 
Un fenomeno incredibile oltre Gottardo… 
Gli atleti attivi in totale sono circa 3000, poi ci sono circa 3000 giovani che scalpitano. Attorno a questo mondo, se calcoliamo anche i sostenitori, membri passivi, membri onorari, i membri salgono a circa 50'000 unità. Durante le feste federali che si svolgono ogni tre anni e che premiano i migliori in assoluto, la gente accorre in massa per seguire le varie gare. Nella prossima manifestazione federale in programma dal 24 (giorno dell’inaugurazione) al 26 agosto, le due giornate di gare prevedono all’Arena di Zugo un’affluenza globale di oltre 300'000 spettatori, con 56'500 spettatori a giornata nella arena. 
 
Tifo da stadio, immaginiamo…
Effettivamente è così, bisogna essere presenti per rendersi perfettamente conto dell’entusiasmo che suscita. Come detto, le gare sono avvincenti e tengono con il fiato sospeso la gente. 
 
Torniamo
al Ticino, qual è la situazione attuale?
Per ora abbiamo una decina di atleti che stanno crescendo e che in alcune occasioni vengono invitati ad alcune feste regionali e cantonali. Non possiamo evidentemente pretendere che i nostri rappresentanti riescano a partecipare alle competizioni più importanti perché in questi casi la selezione nazionale è davvero molto forte. Ci stiamo ritagliando degli spazi e questo è importante per il futuro.
 
Abbiamo detto che in passato avete organizzato delle gare, quali sono i prossimi appuntamenti in Ticino? 
Quello più immediato è previsto il prossimo 14 settembre alla Tenuta Bally a Vezia. In quell’occasione avremo circa un centinaio di atleti provenienti da alcune zone centrali della Svizzera tedesca e fra questi una sessantina di giovani. Per quanto ci concerne cercheremo di farci onore, ma il nostro obiettivo principale è quello di far conoscere questo sport ai ticinesi.
 
.Il vostro compito non è evidentemente facile vista l’agguerrita concorrenza di altre discipline sportive… 
Siamo perfettamente a conoscenza di questa situazione, ma siamo altrettanto sicuri che la lotta svizzera saprà entusiasmare anche in Ticino, visto che oltretutto i mass media si stanno sempre più interessando a questa realtà. 
Anche gli sponsor sono intervenuti per contribuire al finanziamento delle varie manifestazioni. 
Si sta cercando di fare il massimo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla bontà di questo sport. La festa federale principale è capace ad esempio di polarizzare l’attenzione di centinaia di migliaia di spettatori ed anche durante le riprese televisive la gente resta incollata davanti allo schermo per seguire l’evolversi dei combattimenti. Sappiamo benissimo che quando c’è spettacolo e partecipazione popolare gli sponsor intervengono facilmente e così lo sport acquista più valore.
 
Chi volesse avvicinarsi a questo sport cosa deve fare? 
Può rivolgersi al sottoscritto, scrivendo all’indirizzo email baffu.ticino@gmail.com o chiamandomi allo 079 623 61 62 o contattando il nostro capo tecnico Loris Di Pietro scrivendo a dipietro.loris@gmail.com oppure chiamandolo allo 078 896 16 02.
 
Gli allenamenti: dove e quando si svolgono?
Due volte la settimana: il martedì ed il giovedì presso il Centro Sportivo Nazionale di Tenero dalle 19 alle 21.00. 
 
Il presidente lancia un messaggio…
Consiglio a tutti gli interessati di venire e di provare. Oltretutto non costa assolutamente nulla: l’atleta ha bisogno solo di scarpette di ginnastica e di pantaloni e una camicia normale. Per il resto non ci sono quote sociali o altre tasse sportive, i nostri atleti sono assicurati dall’assicurazione federale contro gli infortuni.

G.M.

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