Ticino, 15 maggio 2019

Alla Rotonda di Gordola fu omicidio colposo. Cinque anni all'aggressore

Cinque anni per omicidio colposo e reati di minaccia, lesioni e infrazione alla Legge sugli stupefacenti. È questa la pena inflitta dal giudice Amos Pagnamenta nei confronti del 23enne di Biasca che il 22 aprile del 2017 alla Rotonda di Gordola colpì fatalmente un 44enne del Mendrisiotto.

Secondo la Corte, il giovane colpì la vittima con un pugno alla nuca e una spallata dopo essere stato lasciato dalla fidanzata. Il giudice ha affermato in aula che “entrambi i testimoni sentiti sono credibili” e che l’imputato “non aveva intenzione
di uccidere”.

Il procuratore capo Arturo Garzoni aveva chiesto una pena di 12 anni per omicidio intenzionale per dolo eventuale, in quanto il 23enne, esperto di arti marziali, “sapeva che colpendo da dietro una persona poteva uccidere”.

L’avvocato difensore Yasar Ravi aveva, dalla sua, chiesto il proscioglimento del giovane dai reati principali e una pena di massimo 12 mesi sospesi per i reati inerenti al traffico di cocaina. Alla moglie del 44enne e ai due figli, la Corte ha accordato un risarcimento pari a 150mila franchi totali.

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