Sport, 16 maggio 2019
Fuchs: “Il taglio di Fischer una delusione… Ulmer e Cunti sanno come portarci in finale”
L’attaccante del Bienne e della Nazionale spera in una stagione ancora migliore sia dal punto di vista personale che da quello di squadra, con due obiettivi chiari: il titolo e il Mondiale casalingo
BIENNE – Una finale di playoff solo sfiorata, un Mondiale a lungo sognato, un obiettivo davanti a sé ben chiaro e delineato: la stagione appena vissuta, e quella in procinto di iniziare, sono state e saranno per Jason Fuchs l’ennesimo passo di un processo di crescita iniziato ad Ambrì e continuato con l’addio alla Valascia per approdare a Bienne. “In questi anni sto affrontando un crescita personale che mi ero prefissato – ha esordito il numero 21 dei Seelanders – Quando ho lasciato Ambrì sentivo che era il momento giusto, perché il Bienne poteva essere l’occasione per fare uno step in più, sfruttando anche la partenza di Haas. Ora durante quest’estate, militare permettendo, dovrò pensare molto a me stesso, dovrò affrontare una preparazione fisica all’altezza, per farmi trovare pronto fin da settembre per arrivare a tagliare altri traguardi… sia di squadra che personali”.
Uno di questi traguardi personali riguarda anche la Nazionale?
Assolutamente sì. Il taglio di Fischer ovviamente mi ha fatto male, speravo di poter partecipare al Mondiale, ma questo significa che dovrò migliorare in modo tale che l’anno prossimo l’head coach non abbia neanche il dubbio di lasciarmi a casa. Mettiamola così: sarà l’ennesima sfida che dovrò affrontare, l’ennesimo obiettivo che voglio pormi.
Meglio perdere questo Mondiale ed esserci al prossimo casalingo… Lo possiamo dire?
Vestire la maglia rossocrociata è un onore enorme e sinceramente avrei voluto esserci già quest’anno, chiaro che poter partecipare alla manifestazione iridata del 2020 che si disputerà in casa nostra ha un gusto ancora maggiore.
Domanda secca: ti ha fatto più male il taglio di Fischer o l’eliminazione in gara-7 della semifinale?
Sono due cose diverse, complicate da equiparare. Contro il Berna siamo arrivati a una partita dall’atto conclusivo e l’eliminazione è stata davvero un brutto colpo da digerire
perché era un obiettivo di squadra. Gara-6 contro gli Orsi me la ricorderò a lungo: quell’1-0 subìto in casa ha cambiato tutto.
Anche dal punto di vista mentale?
In realtà anche prima della sfida decisiva ci credevamo, eravamo pronti. Ma quelle reti incassate già in apertura di primo e secondo periodo ci hanno letteralmente tagliato le gambe.
Eravate accreditati come una delle candidate al titolo fin da inizio stagione. Era quello il vostro vero obiettivo?
Noi siamo partiti con la chiara idea di arrivare a fine regular season nella top-6! Quello è l’obiettivo primario. Poi ovvio che quando inizi i playoff… se non giochi per vincerli, allora tanto vale che stai a casa. Ora ricominceremo da capo, ci dobbiamo preparare al meglio per la nuova stagione: sarà una bella sfida cercare di migliorarci nuovamente.
Per migliorarvi, sul mercato vi siete mossi portando alla Tissot Arena sia Luca Cunti che Stefan Ulmer. Cosa potranno darvi gli ex bianconeri?
Entrambi hanno giocato alcune finali, entrambi sanno come poterci arrivare, c’è chi ha vinto anche dei campionati. Già solo per questo sono due arrivi davvero importanti. Cunti, inoltre, ricoprirà un ruolo delicato, quello da centro, e sono sicuro che il nostro stile di gioco si addica in maniera perfetta alle sue qualità e alle sue caratteristiche.
Chiudiamo tornando al principio: dove potrà arrivare questa Svizzera al Mondiale?
Io ho vissuto lo spogliatoio per alcune settimane dall’interno e posso assicurarvi che questa squadra mi ricorda molto quella dell’anno scorso. C’è esperienza ma anche gioventù che può darti quella voglia e quella grinta in più. Sono arrivate diverse vittorie ma ciò che mi fa ben sperare è stato l’assetto difensivo espresso contro la Lettonia: contro le big sarà fondamentale. Certo la Russia sembra inarrivabile, ma dai quarti in poi essendo uno scontro diretto può succedere davvero di tutto.