Ha vissuto per quasi trent’anni in Svizzera nascondendo la pesante accusa che portava sulle spalle. Ma ora, nel 2019, un cittadino kossovaro verrà finalmente estradato nel suo Paese e processato per un omicidio particolarmente brutale avvenuto il 20 ottobre 1989.
Quel giorno, in base alla ricostruzione della procura kossovara, l’uomo e suo fratello assalirono un uomo da dietro, lo presero per il collo e gli rifilarono sedici coltellate, ferendolo mortalmente. Ricercati dalla polizia, uno dei due fratelli riuscì a fuggire in Svizzera mentre l’altro fu arrestato e condannato, nel 1991, a undici anni di carcere per omicidio aggravato.
Non si sa perché ma la procura kossovara si è praticamente dimenticata del latitante fino al 2017, quando ha presentato alla Svizzera una domanda di estradizione del presunto omicida al fine di processarlo per delitto risalente al 1989.
L’uomo è quindi stato arrestato dalle forze dell’ordine svizzere e incarcerato in vista di una sua estradizione. Un’ipotesi cui si è opposto con tutti i mezzi a sua disposizione. Ha ricorso fino al Tribunale federale, sostenendo che in Kosovo non gli sarebbe stato garantito un processo equo. Ma anche i giudici di Losanna, con sentenza datata 23 aprile 2019 e pubblicata ieri, hanno bocciato le sue argomentazioni. L’uomo verrà quindi estradato in Kosovo. Dopo quasi trent’anni di latitanza.