*Dal Mattino della Domenica
Nelle ultime settimane è stato presentato il bilancio 2018 sull’attività della Polizia cantonale. In generale in Ticino la lotta contro la criminalità ha dato buoni risultati, cosi come le campagne che mirano a ridurre gli incidenti della circolazione, tanto che i Ticinesi avvertono un maggior senso di sicurezza, sostenuto - appunto - da dati oggettivi.
E un lavoro che ha contraddistinto il Consigliere di Stato della Lega Norman Gobbi, in questi 8 anni alla testa del Dipartimento delle istituzioni. Pochi però sanno che tale impegno viene svolto da Gobbi anche a livello nazionale. In quanto membro e quest ’anno presidente della piattaforma politica della Rete integrata Svizzera per la sicurezza (RSS) porto le riflessioni e i problemi che toccano da vicino i Cantoni, coordinando l’attività degli organismi dedicati alla sicurezza a livello nazionale per giungere a mettere in campo gli inter\’entipiù opportuni”.
Su quali aspetti si focalizza oggi l’attività della Piattaforma?
"Gli ambiti d’intervento sono numerosi. Per una Nazione che si regge sul federalismo, avere una Piattaforma che coordini i progetti e gli interventi, facendo dialogare al meglio tra loro il contesto federale con quello rappresentato dai 26 Cantoni, è essenziale e in questo contesto si inserisce il ruolo politico della Rete nazionale Svizzera per la sicurezza. Per quanto riguarda invece l’operatività posso citare almeno quattro ambili: quello della lotta contro la radicalizzazione, per la quale abbiamo messo in atto un piano nazionale in cui tutti i Cantoni sono coinvolti; il contrasto alla cyber criminalità, che è diventato un dossier sempre aperto sul nostro tavolo di lavoro e, terzo, l’organizzazione della seconda esercitazione della Rete integrata Svizzera per la sicurezza (ERSS). Il quarto aspetto riguarda invece la verifica degli strumenti di supporto in caso di crisi, come una rete di comunicazione funzionante eperformante, oppure