Svizzera, 20 marzo 2019

Disoccupazione dei frontalieri, un compromesso che costerà caro alla Svizzera

Le istituzioni dell'UE hanno raggiunto un compromesso sul coordinamento della sicurezza sociale, compreso il nuovo regime per i disoccupati transfrontalieri. Tuttavia, secondo i diplomatici europei, il compromesso sarebbe "molto fragile".

Come previsto, il paese datore di lavoro pagherà le prestazioni dopo il sesto mese. Il Parlamento europeo voleva che i lavoratori frontalieri potessero scegliere il paese in cui volevano registrarsi e ricevere sussidi di disoccupazione.

Come riporta "LeMatin" sono state soprattutto le organizzazioni di frontieralieri francesi che si sono opposte a un cambio di sistema. Avevano insistito sulla barriera linguistica, che poteva porre problemi di assistenza ai francesi disoccupati in Germania, così come alla formazione continua.

Esportare i sussidi di disoccupazione

Gli Stati membri, la Commissione europea e il Parlamento hanno, in risposta alle preoccupazioni dei lavoratori transfrontalieri, convenuto che i sussidi di disoccupazione potrebbero essere "esportati" per 15 mesi. Questa regola significa che un cittadino UE disoccupato può cercare lavoro per altri 15 mesi in un altro paese dell'UE, ma riceve comunque sussidi di disoccupazione dal paese
in cui ha lavorato per l'ultima volta. Il sistema svizzero attuale permette a un disoccupato di passare solo tre mesi all'estero.

A differenza delle prime voci, questi 15 mesi si applicano solo ai lavoratori transfrontalieri e non a tutti i cittadini dell'UE. Sempre secondo "LeMatin", una fonte attendibile spiega che un cittadino dell'UE che ha lavorato e vissuto in un altro paese dell'UE può trasferire le sue indennità di disoccupazione per un periodo di sei mesi.

Gli esperti hanno descritto il compromesso raggiunto come "molto fragile". Non è affatto certo che il Parlamento europeo e gli Stati membri lo accetteranno.

Cattive notizie per la Svizzera

Il compromesso potrebbe costare molto caro alla Svizzera. La Segreteria di Stato per la migrazione (SEM) stima che con circa 320'000 lavoratori frontalieri, la Svizzera potrebbe dover spendere un "importo a tre cifre in milioni".

La Svizzera non è attualmente obbligata ad accettare questi adeguamenti. Tuttavia, Berna presume che "l'UE e i suoi Stati membri richiederanno alla Svizzera di intraprendere questo sviluppo legale", indipendentemente da un accordo quadro istituzionale.

Guarda anche 

La Davis evidenzia il tracollo del tennis elvetico

BIENNE – Quanto erano belli i tempi di Roger Federer e Stanislas Wawrinka. Quanto era bello quando ogni Slam era l’occasione per poter gioire per le gesta e p...
16.09.2025
Sport

Il Lugano non ne indovina più una: anche a San Gallo la stessa storia

SAN GALLO – Sembra un copione già visto, già letto e già recitato, col Lugano in grado di costruirsi palle gol, di calare i ritmi nel secondo t...
14.09.2025
Sport

Due partite, 6 punti e gli USA che si avvicinano: che bella Svizzera

BASILEA – Due partite, 6 punti, 7 gol fatti, 0 subiti. Insomma, la campagna di qualificazione al prossimo Mondiale per la Svizzera è iniziata nel migliore de...
09.09.2025
Sport

Dramma per Sudakov, giocatore del Benfica: la casa di Kiev bombardata dai russi

KIEV (Ucraina) – Momenti di paura e di panico per Georgiy Sudakov, centrocampista ucraino del Benfica, che ha condiviso sui social le foto della sua casa a Kiev, ch...
08.09.2025
Sport

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto