Svizzera, 10 marzo 2019

Le balle della partitocrazia per spalancare le frontiere

Migranti come rimedio alla denatalità? Stranieri che pagano le pensioni agli svizzeri?

Ohibò, le fregnacce che la partitocrazia multikulti e spalancatrice di frontiere ci racconta e reitera da anni, a mo’ di lavaggio del cervello, sui presunti benefici dell'immigrazione incontrollata, si sciolgono come neve al sole.

Di recente l'Ufficio federale di statistica ha divulgato le cifre sul movimento naturale della popolazione in Svizzera. Ne è emerso che, quanto a denatalità, il Ticino è il Cantone messo peggio in assoluto. Nell’anno di disgrazia 2018 si sono infatti registrati 3134 lutti e 2478 nascite, con un saldo negativo di 656. A livello nazionale la tendenza è inversa: 85'243 nuovi nati e 66'654 morti, quindi un saldo positivo di quasi 20mila unità.

Per non saper né leggere né scrivere, davanti a questi dati una qualche riflessione viene spontanea.

Punto primo

La casta spalancatrice di frontiere, con in testa il triciclo PLR-PPD-P$$, da anni ci ripete la fanfaluca che l’immigrazione sarebbe indispensabile per contrastare la denatalità, per pagare le pensioni agli svizzeri (certo, come no...) e via favoleggiando. Ora, in Ticino gli stranieri sono un terzo della popolazione (se poi conteggiamo i beneficiari di naturalizzazioni facili, arriviamo tranquillamente ad una maggioranza). In Svizzera sono invece il 25%: quindi sempre troppi, ma parecchi di meno che in Ticino.

Dunque: in questo sfigatissimo Cantone abbiamo una percentuale di stranieri ampiamente al di sopra della media nazionale, eppure il tasso di natalità è il più basso. Ecco dunque smentita la fake news che l’immigrazione sarebbe la panacea contro 1’ invecchiamento della popolazione e la denatalità. Tali fenomeni vanno combattuti mettendo gli svizzeri in condizione di fondare famiglie e fare figli! Altro che “far entrare tutti”!

Punto secondo

Non servono ponderosi studi sociologici per capire come mai i ticinesi non fanno più figli. Perché non hanno più prospettive. Il triciclo PLR-PPD-P$$,con la devastante libera circolazione delle persone, ha sfasciato il mercato del lavoro ticinese, provocando la ben nota invasione di frontalieri e padroncini.

Non ancora contento, il medesimo triciclo ha azzoppato la piazza finanziaria per correre dietro alla scellerata calate di braghe dell’ex ministra del 5% Widmer Schlumpf (nominata dal PPD e dal P$$) sul segreto bancario. Risultato: almeno 3000 impieghi ben remunerati in banche, fiduciarie, eccetera sono andati persi; senza peraltro che la partitocrazia facesse un cip.

Le prospettive occupazionali in questo Cantone, “grazie” al triciclo ed ai suoi addentellati, sono a ramengo. Come ci si può aspettare che, in queste condizioni, le giovani coppie ticinesi siano stimolate a mettere al mondo prole dato che non hanno più un minimo di sicurezza sul proprio futuro, e men che meno su quello dei nascituri, che con tutta probabilità andranno incontro ad un destino da emigranti come i nostri bis-bisnonni nell’Ottocento?
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La partitocrazia spalancatrice di frontiere, provocando l’invasione da sud, ha rubato al nostro Cantone sia il presente che il futuro. Come se non bastasse, il triciclo PLRPPD- P$$ nemmeno si sogna di correggersi: telecomandato dai rispettivi partiti nazionali che del Ticino se ne impipano, ha gettato nel water la preferenza indigena votata dal popolo.

Adesso vorrebbe pure sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale (vedi al quarto punto). E nel futuro prossimo niente di più facile che il triciclo cali le braghe pure davanti al demenziale patto ONU sulla migrazione; quello che mira ad introdurre la libera circolazione delle persone a livello mondiale e a rendere legale l’immigrazione clandestina.

Punto terzo

La storiella secondo cui gli stranieri pagherebbero le pensioni agli svizzeri è una balla grande come il Casinòecomostro di Campione. Gli immigrati non pagano neppure le loro, di pensioni. Tanto più che, già oggi, i migranti che arrivano in Svizzera perché hanno un lavoro sono la minoranza. La maggioranza arriva a seguito di ricongiungimenti familiari (facili e non di rado farlocchi), oppure per immigrare nello Stato sociale, eccetera. Senza dimenticare che anche gli stranieri che si stabiliscono da noi per lavorare andranno pure loro in pensione: quindi, prima o poi, graveranno sul nostro sistema pensionistico.

Inoltre: se gli stranieri pagassero le pensioni agli Svizzeri, come si spiega che malgrado il tasso spropositato di immigrati presenti nel nostro Paese, i conti dell’AVS siano in profondo rosso? E’ evidente che qualcosa non quadra.

Punto quarto

Se il triciclo PLR-PPD-P$$ dovesse approvare lo sconcio accordo quadro istituzionale a cui l’ex partitone è già corso a dare la propria approvazione, scodinzolante e servile davanti ai padroni di Bruxelles, gli svizzerotti sarebbero, tra le varie sconcezze, costretti ad accettare la direttiva di Bruxelles sulla cittadinanza. Conseguenza: frotte di nuovi migranti economici UE a carico del nostro Stato sociale ed impossibilità di espellere gli stranieri in assistenza (come pure quelli che delinquono) se essi sono cittadini comunitari. Altro che “immigrazione uguale ricchezza”; immigrazione uguale costi spropositati (oltre che criminalità)!

Punto quinto

Ricordiamoci che il Giappone, che non è certo un paese in rovina, ha il 2% di stranieri. E di sicuro non si sogna di spalancare le frontiere con la scusa che bisogna contrastare l’invecchiamento della popolazione. Ecco un modello da seguire!
Morale della favola

Altro che “far entrare tutti” per contrastare la denatalità; altro che “gli stranieri pagano le pensioni agli svizzeri”: sono tutte balle di Fra’ Luca!

LORENZO QUADRI / MDD

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