Mondo, 04 marzo 2019
La bambola "momo" è stata distrutta dal suo creatore
L'artista giapponese che aveva creato la bambola spaventosa poi ripresa dai social network per il "Momo Challenge", una sfida dagli esiti talvolta letali, ha detto lunedì all'AFP che la bambola è stata distrutta l'anno scorso, aggiungendo di non voler danneggiare nessuno con la sua creazione.
La bambola, un metro di altezza con occhi sporgenti, volto scarno e capelli stopposi, è stato ispirato da un fantasma giapponese di nome "ubume" che rappresenta una donna che muore di parto, dice Keisuke Aiso, manager di una società specializzata negli accessori della serie TV Link Factory.
La sua versione originale è stata distrutta l'anno scorso a causa del suo stato di degrado, e non per l'uso nella "Momo Challenge", stando al suo creatore. "Doveva spaventare la gente, quello sì, ma non ferire nessuno", disse

comunque.
La bambola era stata presentata per la prima volta nel 2016 in una mostra a Ginza, il quartiere di lusso di Tokyo, ma allora non aveva suscitato particolare interesse. Fino all'avvengo della “Momo challenge” la bambola era solo una delle tante bambole a tema fantasma di Keisuke Aiso.
Accessibile su instant messenger o su Youtube, la "Momo challenge" incoraggia i partecipanti, minacciandoli, a commettere atti pericolosi che possono arrivare fino alla morte.
Come in Francia, dove un padre ha incolpato la sfida via internet dopo aver perso il figlio alla fine del 2018, trovato appeso con la sua cintura kimono nella sua stanza. Secondo la sua famiglia, era rimasto impigliato nella rete del "Momo Challenge".
"Sarei stato felice se questo tipo di sfida non fosse mai esistito", ha assicurato Keisuke Aiso.