Svizzera, 21 febbraio 2019
Arrivano dalla Francia per aggredire chiunque gli capiti a tiro, dopo aver malmenato un padre e suo figlio se la cavano con una multa
Erano venuti in gruppo dalla vicina Francia per cercare qualcuno da aggredire, per poi imbattersi in un padre e suo figlio durante una partita di calcio. Risultato: un dito fratturato, delle escoriazioni e delle commozioni cerebrali.
Denunciati e identificati, il gruppo di francesi se la sono tutti cavata con una multa, con l'eccezione di due di loro, recidivi, che sono stati condannati a 30 giorni di prigione da espiare. Unico problema: la Francia non concede l'estradizione dei suoi cittadini. Ancora più curioso, fra i condannati vi è anche uno svizzero venuto in soccorso dei due malcapitati. Al contrario dei francesi però, la sua condanna, cinque aliquote da 100 franchi, è sospesa.
I fatti risalgono al 30 giugno e sono avvenuti nei pressi della piscina di Dèlemont, capoluogo del canton Giura. In piena estate, il lido della città aveva registrato un pienone., compreso diversi francesi, in particolare giovanissimi, che cercavano sollievo nelle piscine svizzere perchè diffidati dall'entrare negli impianti francesi.
Fra questi
anche i dieci menzionati sopra, tutti tra i 16 e i 22 anni, che hanno aggredito un padre e suo figlio durante una partita di calcio. “Questa banda cercava evidentemente di provocare una rissa” ha affermato il procuratore, in riferimento al gruppo di francesi. Implicato oltre ai dieci e al padre con suo figlio, un altro giurassiano che era venuto in soccorso dei due, il quale, come detto, è stato condannato a sua volta per aggressione.
Il fenomeno di francesi violenti che cercano “rifugio” in Svizzera non è nuovo secondo un commissario interpellato da il “Quotidien Jurassien”, che riferisce della vicenda. “Sono giovani problematici, non rispettano le regole, bevono alcol, fumano erba, ogni tanto spacciano. Vengono qui in Svizzera perchè sono già diffidati dalle piscine francesi”.
“Perlopiù questi sono magrebini. Spesso fanno parte di bande criminali, e al di là del confine, con i regolamenti di conti si rischia grosso. È un'altra realtà rispetto alla Svizzera” si confida il poliziotto.