Ticino, 20 febbraio 2019
Preghiere sul suolo pubblico, bocciata la petizione del 'Ghiro'. E in aula c'è chi filma (e viene allontanato) i lavori...
Durante la seduta del Gran Consiglio di ieri, il Parlamento ha deciso di non proibire la pratica di rituali religiosi che potrebbero contenere messaggi di odio sul suolo pubblico. Con 52 voti favorevoli, 21 contrari e 5 astenuti il plenum ha accolto il rapporto di maggioranza di Pellanda (PLR) che invitava il Parlamento ad archiviare la petizione di Giorgio Ghiringhelli, fondatore de “Il Guastafeste”, che chiedeva il divieto, nei luoghi pubblici, per le preghiere che contengono messaggi di odio e di discriminazione verso i fedeli di altre religioni.
Durante il dibattito è intervenuta anche la leghista Leila Guscio, la quale sostiene

che “bisogna evitare la graduale islamizzazione del Paese”. Deluso per l’esito dell’iniziativa Ghiringhelli, che al Corriere del Ticino conferma che “è probabile che presenterò un’iniziativa popolare, anche se non prima della primavera 2020”.
Il fondatore del “Il Guastafeste” – riporta il quotidiano – era presente sulle tribune del Gran Consiglio per assistere al dibattito, nel corso del quale – stando al Cdt – è stato allontanato un uomo che stava filmando i lavori con il proprio smartphone sul cui retro era raffigurata una bandiera turca.