Svizzera, 17 gennaio 2019

Successo strepitoso per il referendum contro l'inasprimento della legge sulle armi

La legge che inasprisce le condizioni le condizioni di detenzione delle armi sarà quasi certamente sottoposta al popolo. Come riportano praticamente tutti i media svizzeri i referendisti hanno infatti depositato oggi oltre 125'000 firme, quando ne bastano 50'000 per la riuscita del referendum.

La legge deriva dalle nuove misure antiterrorismo dell'UE e poiché queste sono uno sviluppo dell'accordo di Schengen, la Svizzera si è impegnata a riprendere la legislazione europea entro maggio 2019, sotto pena di denuncia dell'accordo.

Nonostante abbia ottenuto alcune deroghe da parte di Bruxelles, gli ambienti di tiro e della caccia e l'Udc ritengono che il testo vada troppo lontano. Denunciando un "diktat" dell'UE, si ribellano contro una legge ritenuta liberticida, iniqua, inutile, pericolosa e antisvizzera.

“Legge inutile”

"La nuova legislazione sarebbe inutile in termini di sicurezza. Attualmente il terrorismo è già combattuto abbastanza bene" ha detto Luca Filippini, presidente della
Comunità d'Interesse Tiro Svizzera (CIT) a ATS. Inoltre, Filippini ricorda come nessun attacco terroristico è stato commesso con un'arma legale in Svizzera.

Per Luca Filippini, il testo ostacola anche i diritti e le libertà dei cittadini che non hanno fatto nulla di sbagliato. "I cittadini svizzeri sono attaccati alle armi, come dimostra la presenza della storica compagnia dei granatieri di Zurigo", ha affermato. Cinque persone, vestite in uniforme del 1861, erano presenti alla consegna delle firme.

Alla domanda sul rischio di indebolire le relazioni con l'UE in caso di accettazione del referendum da parte del popolo, il presidente del CIT ritiene che la Svizzera possa ancora trovare un'accordo che salvaguardi sia l'appartenenza a Schengen che gli interessi dei detentori di armi private. "Gli accordi di Schengen sono interessanti. Dovremo trovare una soluzione."

Mercoledì scorso, il Consiglio federale aveva già annunciato la data in cui si terrà il referendum. La legge sarà sottoposta alla popolazione il 19 maggio, contemporaneamente alla votazione sulla nuova riforma fiscale.

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