Ticino, 15 gennaio 2019

Licenziamenti al Monte Generoso, "polemica portata avanti da politici vicini ai sindacati"

Da alcune settimane tiene banco in canton Ticino la vicenda dei licenziamenti al ristorante "Fior di pietra" del Monte Generoso licenziamenti avvenuti, secondo la dirigenza, per presunte insufficienti conoscenze linguistiche. Motivazioni che per diversi esponenti politici sono parse deboli e che sarebbero più un pretesto per licenziare personale di lunga data, magari per sostituirli con personale con remunerazioni più basse rispetto ai dipendenti lasciati a casa.

Ma cosa ne pensa chi da anni è attivo nel settore turistico? La conoscenza delle lingue è davvero un requisito necessario per chi lavora in questo ambito? Lo abbiamo chiesto a Glen Brändli, albergatore attivo a Ascona e che giornalmente tocca con mano le sfide del turismo ticinese.

Secondo Brändli le lingue nel settore turistico sono sì indipensabili, e non solo per i dipendenti che hanno contatto con i turisti."I continui cambiamenti dei sistemi di comunicazione, dei sistemi di stoccaggio, di preparazione delle vivande, delle leggi sulla ristorazione, come i  cambiamenti linguistici e le esigenze culinarie da parte della clientela richiedono i gestori di aggiornarsi continuamente per non perdere la loro attrattività,  e quindi,  anche i collaboratori devono adeguarsi per rimanere aggiornati e competitivi nel mercato del lavoro" afferma Brändli.

L'asconese inoltre ipotizza che la controversia sia stata portata avanti da politici per fini elettorali. "In un periodo elettorale, politici, in particolare quelli
vicino ai sindacati, si schierano a spada tratta in difesa dei lavoratori senza magari conoscere a fondo le motivazioni di rescissione dei contratti da parte dei datori di lavoro" continua l'albergatore sopracenerino, il quale dubita inoltre che il motivo che ha portato ai licenziamenti sia di natura economica, dal momento che i dipendenti sarebbero coperti da contratto collettivo. "Ho letto – ci dice - che si teme un rimpiazzo di personale residente con lavoratori frontalieri, spero vivamente che questo non sia il caso, anche perché in un ramo dove vige un contratto collettivo di lavoro non fa alcuna differenza se un collaboratore è residente o frontaliere in quanto i salari sono gli stessi per tutti".

In sostanza, pur premettendo che le informazioni a sua disposizione sono unicamente quelle pubblicate dai media, Brändli assolve la dirigenza dall'accusa di licenziamenti motivati in modo pretestuoso e riconosce la necessità di avere a disposizione personale con le necessarie conoscenze linguistiche. "Oggigiorno nel turismo la comunicazione deve essere garantita da persone che conoscono le lingue straniere, inglese e tedesco in primis. Se poi una data attrattività turistica o struttura ricettiva dovesse riscuotere successo in nuovi mercati che hanno un grande potenziale come per esempio la Russia, l’India o la Cina posso capire che la dirigenza cercherebbe di assumere personale che parli queste lingue per poter rendere più soddisfacente la visita o il soggiorno dei turisti di queste nazioni" conclude.

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