Ticino, 03 dicembre 2018
Rimborsi spese, tra "farse" e rimborsi piu o meno contenuti si continua a litigare
Continua a tenere banco la questione dei rimborsi spese dei Consiglieri di Stato. Ieri il Mattino della Domenica aveva definito la vicenda “una farsa”. “Mesi e mesi di polemiche, di blabla mediatico, di sedute commissionali e plenarie per arrivare ad una restituzione globale… di 3000 Fr? Ma nemmeno nella Repubblica delle banane! “ si poteva leggere sul foglio domenicale.
La posizione del Mattino non è andata giù al deputato socialista Henrik Bang, che ha replicato via social: "Caro Mattino, una semplice domanda: perché i commissari leghisti hanno firmato il rapporto del collega Fabio Bacchetta-Cattori che è una versione all’acqua di rose per non dire insabbiamento? E questo per l’assenza di basi legali per i versamenti dei rimborsi".
"Il nostro rapporto di minoranza (targato odiato PS) che tu non citi neppure, chiede un rimborso delle spese telefoniche di 5 anni e tanto altro ma siamo rimasti un po’ soli, peccato un sostegno della lega della gente, contro la “casta”, per la giustizia ci avrebbe fatto molto piacere", conclude Bang.
Nel pomeriggio è arrivata la presa di posizione del deputato e presidente PPD Fiorenzo Dadò: "Ma chi si pensa di prendere in giro? - ha tuonato- Il rapporto di maggioranza è stato partorito dalla sottocommissione finanze ma oggi sul mattino viene pesantemente criticato, come se la Lega non c’entrasse nulla".
E oggi, ad alimentare ulteriormente la polemica, ci hanno pensato due esponenti della Lega, Lorenzo Quadri e Boris Bignasca. Entrambi via social. Il consigliere nazionale e direttore del Mattino ha voluto replicare all’attacco di Dadò.
“C’è poco da farsi
partire l’embolo, caro Dadò” scrive Quadri, “Trattasi forse di reazione dovuta ad una lunga coda di paglia imputabile alle evidenti beltradifficoltà del partito?” prosegue il direttore del Mattino nel suo post, che si concentra su due aspetti: 1) è vero o non è vero che il PPD si è spaccato tra i due rapporti? E che il relatore del rapporto “minimalista” è un ex presidente nonché ex aspirante candidato PPD al CdS (quindi non proprio l’ultimo dei soldatini)? Sicché, un bel tacer... 2) Il Mattino, e comincio a stufarmi di ripetere sempre le stesse cose, è evidentemente un giornale leghista, ma non è il bollettino della Lega. Dunque, può benissimo darsi che la sua posizione non sia la stessa della maggioranza del gruppo della Lega in GC. Fatevene una ragione e vivrete meglio».
E come detto a inserirsi nel dibattito c'è stato anche Bignasca, che ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a non votare il rapporto di maggioranza firmata dalla maggioranza dei commissari leghisti in Gestione. “Per rispetto verso i cittadini a cui il Governo chiede - giustamente - di pagare ogni balzello, tassa o imposta fino all’ultimo centesimo, ho deciso di firmare il rapporto di minoranza che prevede la restituzione dei rimborsi telefonici percepiti senza base legale dai consiglieri di Stato. Rimborso che sarà calcolato sugli ultimi 5 anni. Ci vuole simmetria dei sacrifici”. E poi conclude: “Nessuna polemica. Nessun atto d’accusa verso il governo. Mi sento solo di dover fare il meglio per rispondere al senso di responsabilità verso le cittadine e i cittadini di questo Cantone, che ogni giorno fanno sacrifici per mandare avanti famiglie, aziende e servizi”.