Mondo, 29 novembre 2018
In Ungheria è boom di nascite: "Per invertire il trend demografico non servono immigrati"
"L’immigrazione può alterare le radici religiose, sociali ed etniche dell’Europa”. Per questo l’Ungheria ha deciso di fare affidamento “sulle risorse interne” per risolvere la crisi demografica che attanaglia il Vecchio Continente. È ciò che sostiene il ministro ungherese della famiglia Katalin Novák (nella foto), madre di tre figli e sostenitrice di politiche anti-aborto.
“Oggi la crescita della popolazione europea dipende esclusivamente dall’immigrazione: se va avanti così, l'Europa perderà lo scontro di civiltà”, ha affermato il ministro al quotidiano italiano La Verità, spiegando come “il 46% dei Paesi occidentali non sarà in grado di riprodurre sé stesso se continuerà questa tendenza”.
Quella della natalità, insomma, è una “questione di sopravvivenza”. E se c'è chi conta sull'immigrazione per invertire questo trend, a Budapest hanno scelto un’altra strada. Quella del sostegno agli ungheresi, destinando alle politiche familiari il 5% del Pil, che tradotto significa oltre 6 miliardi di euro, il doppio della media Ocse.
Ma non è l'unica misura: le tasse sul reddito personale si azzerano per le famiglie con almeno tre

figli e per aiutare le famiglie ad acquistare una casa lo Stato contribuisce con un finanziamento fino a 31 mila euro, oltre a finanziarne 46 mila per un mutuo a tasso fisso. Poi c’è il sostegno alle neomamme, con una rete di asili nido accessibile a tutti, che permette a chi ha appena partorito di tornare a lavoro in tempi brevi. Per i papà, invece, c’è una settimana al mese di congedo parentale per stare più vicini ai propri bimbi.
Questa, in sostanza, la ricetta ungherese che ha portato a registrare, nel 2017, “il più alto tasso di natalità e matrimoni degli ultimi 20 anni”. Tanto che la settimana scorsa, il portavoce del premier ungherese Viktor Orbán, Zoltan Kovacs, in visita a Roma, non aveva esitato a definirla una “piccola svolta”, per poi puntare il dito contro l’Europa e i Paesi occidentali, che secondo il governo magiaro non farebbero abbastanza per aiutare le famiglie. E che, soprattutto, "vorrebbero obbligarci a invertire la parabola demografica discendente attraverso l’immigrazione".
E a chi accusa l’Ungheria di essere un Paese illiberale la ministra ribatte: “Ce lo chiedono gli ungheresi”. Gli stessi che hanno eletto il partito di governo, Fidesz, “per la terza volta con una maggioranza di due terzi”.