Sport, 25 novembre 2018
Una beffa “finale” che fa rabbia: ma il Lugano va avanti a testa altissima
La sconfitta incassata contro l’YB lascia l’amaro in bocca, considerando le occasioni avute e la sagacia tattica con cui è stata affrontata la temibile trasferta bernese
BERNA – Lo avevamo detto ieri: “provarci non costa nulla”. E il Lugano ci ha provato sul serio, ha cercato di fare partita alla pari con l’YB – riuscendoci – e ha sfiorato anche il sogno di tornare dallo Stade de Suisse con 3 punti in tasca, per poi svegliarsi a 7’ dalla fine, ritrovandosi con un pugno di mosche in mano. Ma guai a creare allarmismi, guai a piangersi addosso, guai a indicare in qualsiasi giocatore il colpevole di questo KO – nonostante alcuni errori anche evidenti in occasione delle reti non realizzate e di quella subita – perché questo Lugano merita gli applausi di tutti, perché ha giocato alla pari dei campioni in carica, viso a viso, rischiando il colpaccio e uscendo dal campo – seppure sconfitto – a testa altissima!
Andare a Berna assomigliava a una “mission impossible”, almeno sulla carta, visto il rendimento dei gialloneri su l’arco dell’ultimo anno solare, eppure Celestini ha saputo leggere alla grande la partita, cambiando le carte
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in tavola, non affidandosi al solito terzetto veloce in attacco, ma provando a mettere fisicità sia in fase offensiva che a centrocampo, ridando immediatamente fiducia a Daprelà in difesa: il terzino è stato autore di una partitona, riuscendo a contenere al meglio lo straripante Mbabù.
Ecco perché la punizione trasformata da Sulejmani – torniamo a ripeterlo, inutile incolpare il singolo per la sconfitta – fa ovviamente male, lascia l’amaro in bocca, ma deve dare la consapevolezza a Sabbatini e compagni (e a tutto l’ambiente bianconero) che la squadra c’è, che il gruppo è in crescita e sta assimilando bene i dettami del suo allenatore: a Basilea il Lugano ha sbandato, col Lucerna gli errori sono stati enormi, ieri invece, al netto delle occasioni sciupate e della sfortuna avuta sulla punizione di Gerndt, si è visto un altro volto del complesso sottocenerino. Continuando così, le soddisfazioni arriveranno… senza l’assillo della classifica da guardare.