Svizzera, 22 novembre 2018

Autodeterminazione, la presa di coscienza a sinistra

Una presa di coscienza sembra prendere forma nell'opinione pubblica di chi sta a sinistra in merito all'iniziativa per l'autodeterminazione. Molti indizi fanno pensare che persone che di solito disprezzano l'Udc per puro riflesso si mostrano piuttosto imbarazzate nel dover spiegare la loro opposizione. Io stesso ho ricevuto diversi messaggi di persone che si dicono di sinistra e sostengono l'iniziativa nonostante l'opposizione della dirigenza dei loro partiti.

Questa simpatia per l'iniziativa è comprensibile. L'abbandono dell'autodeterminazione colpisce tutti. Il problema va ben oltre la tradizionale divisione sinistra-destra.

Mettiamoci nei panni di un compagno che affronta questo spinoso problema. Il diritto internazionale impedisce l'attuazione dell'iniziativa contro l'immigrazione di massa? Grandioso! Contro il ritorno di criminali stranieri? Ottimo! Contro l'iniziativa delle Alpi e il transito di mezzi pesanti? Hum, è meno buono, anzi. Contro la liberalizzazione dei servizi? Contro la deregolamentazione del mercato del lavoro? Contro ogni ostacolo al libero scambio? Contro il dumping salariale? Contro la concorrenza
fiscale? Questo, per chi è a sinistra, è un po' più fastidioso.

Alla fine, non importa cosa pensano i cittadini di questi temi - il 26 novembre, se l'iniziativa sull'autodeterminazione verrà respinta - non saranno più loro a decidere del percorso della democrazia diretta. I politici decideranno senza di loro.

Alcuni potrebbero cercare di rassicurarsi dicendo che non è così male. Dopotutto, pensano, il Parlamento avrà ancora voce in capitolo. Mi riferisco, a queste menti ottimiste, alla futura liberalizzazione del mercato dell'elettricità. Si ricordano la legge sul mercato elettrico (EML), a cui la sinistra ha imposto un referendum, vinto il 22 settembre 2002? Ecco.

Questo è quasi lo stesso della Francia che ha gettato dalla porta il trattato di Lisbona nel referendum del 2005, trattato che è poi tornato indietro attraverso la finestra della "strada parlamentare" pochi anni dopo, con un bel dito medio a chi pensava che il popolo fosse sovrano.


Stephane Montabert, consigliere comunale UDC a Renens/VD (fonte articolo: LesObservateurs.ch)

Guarda anche 

Eureka rossocrociata: qui si fa la storia!

GINEVRA – Serviva quantomeno un pareggio per continuare il sogno e per scrivere una pagina storica del calcio svizzero femminile. Serviva non perdere al cospetto de...
11.07.2025
Sport

Maxi-multa da 28 milioni dalla COMCO: Sanzionati alcuni colossi della vendita al dettaglio tra cui Manor

SVIZZERA - Concorrenza distorta e rimborsi poco trasparenti: è questo il cuore della decisione odierna della Commissione della concorrenza (Comco), che ha infli...
09.07.2025
Svizzera

Hurrà! Prima vittoria e ora la Svizzera può sognare

BERNA – La seconda è stata quella buona. La seconda ha fatto esultare Berna e la Svizzera tutta. La seconda ci tiene in vita e, anzi, ci mette il destino nel...
07.07.2025
Sport

Riapre l’Ambasciata di Svizzera in Iran: l’ambasciatrice torna a Teheran

BERNA - Da ieri, domenica 6 luglio 2025, l’Ambasciata di Svizzera a Teheran è di nuovo aperta dopo essere stata chiusa temporaneamente il 20 giugno a...
07.07.2025
Mondo

Informativa sulla Privacy

Utilizziamo i cookie perché il sito funzioni correttamente e per fornirti continuamente la migliore esperienza di navigazione possibile, nonché per eseguire analisi sull'utilizzo del nostro sito web.

Ti invitiamo a leggere la nostra Informativa sulla privacy .

Cliccando su - Accetto - confermi che sei d'accordo con la nostra Informativa sulla privacy e sull'utilizzo di cookies nel sito.

Accetto
Rifiuto