Svizzera, 08 ottobre 2018
Dick Marty, Carla Del Ponte (e altri) vogliono che l'Aquarius diventi svizzera
Il battello dell'ONG Mèdecins sans Frontières Aquarius continua a tenere banco. L'ormai celebre imbarcazione, diventata famosa dopo che questa estate l'Italia gli aveva vietato lo sbarco e aveva dovuto fare rotta verso la Spagna, era fino a pochi giorni fa l'ultimo battello di una ONG a effettuare ancora operazioni di trasporto di migranti dall'Africa all'Europa.
Da giovedì però l'Aquarius è bloccato nel porto di Marsiglia dopo che Panama ha ritirato la registrazione della nave. Da allora l'ONG sua proprietaria, Mèdecins sans Frontières, insieme a organizzazioni e esponenti di sinistra ha lanciato una campagna per trovare una nuova bandiera (detto altrimenti, un governo disponibile a registrare l'imbarcazione) in modo che la nave possa riprendere le operazioni di trasporto.
E anche in Svizzera c'è chi vuole che l'Aquarius riprenda a navigare il prima possibile e questo con la bandiera svizzera. È ciò che richiede un gruppo di personalità svizzere, fra cui alcuni ticinesi, in una lettera aperta riportata ieri dal SonntagsBlick.
Tra le personalità che hanno sottoscritto l'appello vi si trova l'ex procuratore capo delle Nazioni Unite Carla Del Ponte, l'exconsigliera federale Micheline Calmy-Rey, l'ex capo della Croce rossa Cornelio Sommaruga e l'ex consigliere agli Stati Dick Marty.
Nella loro lettera scrivono: "È inaccettabile far morire le persone in acque internazionali". Per questo gli autori invitano il Consiglio federale a inviare un segnale. "La tragedia che si sta svolgendo nel Mediterraneo,
è semplicemente spaventosa - un pugno nell'occhio del nostro tempo" sostiene Dick Marty, secondo cui "i disperati" che cercano di raggiungere l'Europa "provengono dalle stesse terre che noi stessi, il mondo occidentale, abbiamo saccheggiato".
Oltre alla lettera aperta, giorni prima tre consiglieri nazionali, Ada Marra (PS/VD), Kurt Fluri (PLR/SO) e Guillaume Barazzone (PPD/GE) avevano presentato al Consiglio federale un'interpellanza in cui si chiedeva grosso modo la stessa cosa, cioè di valutare la possibilità di dare a Aquarius la bandiera svizzera. Questo nonostante che la legge svizzere preveda che la registrazione di imbarcazioni sia riservata unicamente alle navi mercantili.
Se per il responso del Consiglio federale bisognerà attendere ancora diverso tempo, si può già avere un'idea di quello popolare. Nell'articolo del Blick su questa vicenda i commentatori si dicono nettamente contrari all'idea. A titolo di esempio un commentatore scrive "sicuramente non bisogna lasciarli annegare, però bisogna rimandarli indietro in Tunisia o Marocco e sicuramente non in Europa. Presto ci saranno più africani che europei in Europa", commento che ha ricevuto 34 pollici in su e 0 in giù. Altri commenti sono più o meno dello stesso tono e hanno ricevuto fino a migliaia di pollici in su e pochissimi pollici verso e uno degli unici commenti favorevoli è stato bombardato di critiche e pollici in giù. Non saranno i commentatori del Blick a decidere ma sicuramente danno un'idea di quale sia l'umore popolare a proposito di questa proposta.