Mondo, 21 agosto 2018

Sulla nave Diciotti è scontro Italia-UE: "Gli stati ci lasciano i migranti"

Continua il braccio di ferro tra il governo italiano e l'Unione europea sulla questione dei migranti. Al centro c'è il caso della nave Diciotti (nella foto) che in queste ore si trova al porto di Catania per uno scalo tecnico e senza l'autorizzazione allo sbarco per i 177 migranti a bordo. Il governo italiano ha chiesto a Bruxelle una redistribuzione dei migranti ma finora non ha ottenuto risposte concrete. E così Salvini rincara la dose contro l'Ue: "Prima di chiedere lo sbarco dalla Diciotti, forse sarebbe meglio alzare il telefono e chiedere spiegazioni a Bruxelles e agli altri governi europei".


A questo punto chiama in causa i 450 migranti sbarcati a Pozzallo a luglio. A quanto pare solo la Francia avrebbe mantenuto l'impegno di accoglierne una parte, gli altri Stati finora non hanno aperto le porte: "La Germania aveva accettato di accoglierne 50: ne ha presi zero. Il Portogallo aveva accettato di accoglierne 50: ne ha presi zero. La Spagna aveva accettato di accoglierne 50: ne ha presi zero. L'Irlanda aveva accettato di accoglierne 20: ne ha presi zero. Malta aveva accettato di accoglierne 50: ne ha presi zero".


"Sostanzialmente, tutti cercano di guadagnare tempo.
Imponendo all'Italia i costi per i trasferimenti (500 euro a persona). In tutto questo, siamo in attesa di capire se l'Europa - sottolinea il ministro - così solerte nel sanzionare e bacchettare il nostro Paese, si degnerà di aprire un'inchiesta nei confronti de La Valletta, dopo i racconti di alcuni immigrati trasportati a Lampedusa e che hanno raccontato di essere stati intercettati dai maltesi, indirizzati e accompagnati verso l'Italia e poi abbandonati in mezzo al mare e in condizioni di pericolo", ha affermato il titolare del Viminale.


E da Bruxelles è arrivata una prima risposta dalla Commissione Ue: "Gli sforzi per trovare una soluzione che consenta lo sbarco e la ridistribuzione dei migranti presenti a bordo della Diciotti sono in corso", ha riferito un portavoce della Commissione europea, Alexander Winterstein. L’esecutivo comunitario lavora per "trovare una soluzione per questa questione concreta", ha spiegato. Bisognerà ancora attendere dunque per capire quali Stati europei hanno dato la loro disponibilità. Ma il rischio che si ripeta lo scenario dello sbarco di Pozzallo citato da Salvini è alto...


(via ilgiornale.it)

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