Il Kosovo ha iniziato ad accogliere i migranti espulsi dagli Stati Uniti, secondo quanto annunciato dal Primo Ministro Albin Kurti. L'accordo mira a facilitare il rimpatrio di 50 persone nel loro Paese d'origine ed esprime la gratitudine del Kosovo verso gli Stati Uniti. "Stiamo accogliendo coloro che gli Stati Uniti non vogliono sul proprio territorio. Se non sbaglio, uno o due di loro sono già qui", ha dichiarato Kurti in un'intervista a un'emittente televisiva locale, riferendosi all'accordo raggiunto a giugno.
Questo accordo, adottato dal governo uscente, è stato concesso per un anno e riguarda 50 persone "con l'obiettivo di facilitare il loro ritorno sicuro nel Paese d'origine", ha dichiarato Kurti all'epoca. Il Kosovo, uno dei paesi più poveri d'Europa, indipendente dalla Serbia dal 2008, sperava che questo accordo esprimesse la sua gratitudine agli Stati Uniti per il sostegno e la cooperazione.
Il governo ha spiegato in primavera che intendeva dimostrare la "eterna gratitudine" del Kosovo agli Stati Uniti, che hanno sempre difeso l'indipendenza di questa ex provincia serba.
Da allora, Albin Kurti, che ha ottenuto il maggior numero di seggi alle elezioni parlamentari di febbraio, non è riuscito a formare un governo ed è stato costretto a indire nuove elezioni, previste per il 28 dicembre. Gli Stati Uniti hanno recentemente criticato il partito di Albin Kurti, accusandolo di "minare la stabilità" del paese cercando di impedire a un partito politico serbo di partecipare alle elezioni di dicembre.





