TICINO - Secondo il consigliere nazionale leghista, si tratta dell’ennesimo organo creato “solo a montare la panna, a mettersi in mostra e a fatturare gettoni di presenza”. Per questo motivo, la Lega – parte lesa nel caso – “farebbe bene a restarne fuori. Ha già preso i severi provvedimenti interni. Chi ha voluto la Sottocommissione, adesso la gestisca”.
Quadri mette in guardia dal rischio di accuse strumentali: “È palese che questo consesso si trasformerà in tempo zero in un teatrino dei pupi, tra fughe di notizie e sparate mediatiche. Se la Lega fosse presente, gli haters triciclati l’accuserebbero di voler insabbiare. E allora che resti fuori”. Quanto ai presunti obblighi giuridici, il deputato ironizza: “Secondo qualcuno saremmo obbligati a entrare e potremmo addirittura incorrere in sanzioni: uhhh, che pagüüüraaa! Di certo la Lega non prende ordini da legulei e burocrati del Gran Consiglio”.
Il consigliere nazionale ricorda anche l’assurdità della recente seduta straordinaria sull’arrocco governativo: “Una questione che riguarda solo il governo e su cui il Legislativo non ha voce in capitolo. La shitstorm contro l’arrocco è stata voluta solo in funzione antileghista. Fossero stati Carobbio e De Rosa a scambiarsi i dipartimenti, nessuno avrebbe emesso un cip”.
Guardando avanti, Quadri richiama l’attenzione sulle prossime votazioni del 28 settembre: “Da una parte l’iniziativa della Lega, che chiede la deducibilità fiscale integrale dei premi malattia. Dall’altra, quella socialista del 10%, che si tradurrebbe in un’autentica tranvata fiscale per il ceto medio: 300 milioni di franchi all’anno e il moltiplicatore cantonale al 120%. Proprio loro, che il ceto medio l’hanno sempre bastonato, ora si spacciano per suoi paladini”.