Presidente: come nasce l’ idea di fondare l’Associazione Amici della Scherma Ticino?
Nasce dalla grande passione che un gruppo di amici nutre verso questo sport e dalla volontà di rendersi utili in una regione che, obiettivamente, può far capo a meno risorse rispetto ad alcuni grandi club svizzeri.
Quali sono i vostri obiettivi?
I nostri obiettivi sono di far conoscere e promuovere questo bellissimo sport e dare la possibilità a qualunque giovane di praticarlo indipendentemente dalla situazione economica o fisica.
Un progetto che unisce sport, formazione e crescita per i giovani del nostro cantone.
È proprio così. Questo progetto parte dal desiderio sincero di fare qualcosa di concreto per i nostri giovani, mettendo al centro non solo lo sport, ma anche la crescita personale e i valori che li accompagneranno nella vita. In un’epoca in cui spesso prevalgono l’egoismo e l’indifferenza, abbiamo sentito il bisogno di aprirci agli altri, di dare il nostro contributo in modo disinteressato. Perché crediamo che educare attraverso lo sport, e in particolare attraverso la scherma, significhi costruire un futuro migliore, fatto di rispetto, impegno e solidarietà.
A livello umano, educativo e sportivo cosa differenzia la scherma dagli altri sport?
La scherma educa al rispetto dell’altro, all’autocontrollo e alla lucidità anche sotto pressione. È uno sport che unisce disciplina mentale e abilità fisica, dove il vero avversario non è da annientare, ma da riconoscere e comprendere. È una scuola di vita in cui si impara a vincere con eleganza e a perdere con dignità.
Parole come resilienza, rispetto e forza dei sogni sono spesso ricorrenti.
Non sono solo slogan, ma valori concreti che la scherma insegna ogni giorno. La resilienza è cadere e rialzarsi dopo ogni stoccata, il rispetto è alla base di ogni duello, e la forza dei sogni è ciò che spinge i nostri giovani a superare i propri limiti. Con la nostra associazione vogliamo nutrire questi valori, perché crediamo che lo sport possa formare non solo atleti, ma persone migliori.
Possiamo dire che la scherma va oltre lo sport semplice e competitivo come lo conosciamo?
Sì, assolutamente. La scherma è molto più di uno sport competitivo. Insegna il rispetto, il controllo di sé e la capacità di affrontare l’altro con lealtà. È una disciplina che educa la mente tanto quanto il corpo, aiutando i giovani a crescere con valori solidi e a diventare persone più consapevoli.
Fra i vostri padrini figura anche un certo Fabio Capello, tecnico vincente nel calcio. Come mai lo avete coinvolto?
Fabio Capello è una figura leggendaria del calcio mondiale e siamo onorati di poterlo annoverare tra i nostri padrini. Oltre ai suoi successi sportivi, ci ha colpito la sua profonda sensibilità verso i giovani e i valori educativi dello sport. Vivendo parte dell’anno a Lugano, è stato naturale cercare un contatto, e grazie a una conoscenza comune lo abbiamo potuto incontrare. Fin da subito ha dimostrato grande disponibilità e interesse per il nostro progetto, riconoscendone il valore umano e formativo. Avere il suo sostegno è per noi motivo di orgoglio.
Altre figure di spicco sono Diego Confalonieri e Gianmaria Regazzoni.
Diego Confalonieri è un ex schermitore olimpico e oggi un allenatore capace di trasmettere ai giovani, con semplicità e passione, non solo la tecnica della scherma, ma anche i suoi valori più profondi. Al suo fianco abbiamo coinvolto Gianmaria Regazzoni, preparatore mentale certificato SASP ed esperto in psicologia dello sport, figlio del grande pilota ticinese di Formula Uno Clay. La sua presenza è stata fondamentale per far comprendere quanto la preparazione mentale, accanto a quella fisica, sia determinante nel percorso di crescita di un giovane atleta, non solo per raggiungere risultati sportivi, ma anche per affrontare con equilibrio le sfide della vita.
In Ticino la scherma ha poca mediatizzazione. È forse ritenuto uno sport di seconda fascia?
È vero, in Ticino la scherma ha ancora poca visibilità, ma questo non significa che sia uno sport di “seconda fascia”. Al contrario: è una disciplina ricca di valori, di storia e di profondità tecnica ed educativa. Spesso quello che manca non è il valore dello sport, ma l’attenzione che gli viene dedicata. Il nostro obiettivo, anche attraverso l’associazione, è proprio quello di far conoscere la scherma a più persone, mostrarne il fascino e l’utilità nella formazione dei giovani. Perché uno sport che insegna rispetto, autocontrollo e strategia merita di avere un posto di primo piano.
Più in generale: come va la scherma nel nostro Cantone?
La scherma in Ticino è in piena espansione, grazie a una solida rete di club, atleti di talento e iniziative inclusive. Con l'apertura prevista del nuovo centro nazionale a Lugano nel 2026, il Cantone si conferma come un punto di riferimento per la scherma in Svizzera.
RED.
