Sport, 16 marzo 2025

Ci vogliono soluzioni: Croci Torti, tocca a te!

FCL: oggi il Winterthur per dare finalmente un calcio alla crisi

LUGANO - Frasi come queste sono ormai diventate un “must” in casa bianconera: “ Non mi si dica che abbiamo disputato una brutta partita”, “ Lugano nettamente più forte dell’avversario”, “ I ragazzi hanno dato tutto, sono orgoglioso di loro”. E, dulcis in fundo, “ Ci siamo fatti male da soli”. Quante volte abbiamo sentito Mattia Croci Torti pronunciare queste parole negli ultimi mesi? Un sacco, e il tutto a fronte di una serie horror della sua squadra: 6 sconfitte consecutive, tre in campionato, una (dolorosissima) in Coppa Svizzera e due in Conference League. Rissumendo: Young Boys-Lugano 1-0, Lugano-Zurigo 0-3, Sion-Lugano 2-1 in Super League; Bienne-Lugano 2-0 in Coppa; Celje-Lugano 1-0 e Lugano-Celje 6-7 ai rigori in Europa. 


NERVOSISMO: che i bianconeri stiano attraversando un brutto momento non lo dicono soltanto i numeri di cui sopra ma anche il nervosismo che traspare nelle dichiarazioni postpartita e negli atteggiamenti dei giocatori, che cominciano a smarrire certezze e di conseguenza anche la calma. Basta vedere cosa è successo dopo i rigori di Thun, quando Steffen è andato a rimbrottare con fare minaccioso un tifoso FCL che, probabilmente, ha inveito contro la squadra. Il capitano è stato subito fermato dallo stesso Croci Torti.


MERCATO: ultimamente si sono levate voci più o meno autorevoli sul mercato invernale bianconero. I soldi non mancano, dicono, eppure non è arrivata la punta che tutti si aspettavano! E Koutsias è forse scarso? Nella gara di ritorno contro il Celje è stato il migliore (il Corriere gli ha dato 5.5 in pagella) eppure è stato sostituito fra lo stupore generale. Scelta che non ha convinto, insomma.


DIFESA: nelle ultime 6 partite, Coppe compresa, i bianconeri hanno incassato 13 reti. Troppe. E le 4 che ha subito contro il Celje gridano vendetta. Disattenzioni banali, regali clamorosi e mancanza di forza e cattiveria: senza Papadoupolos, poi, la difesa vacilla. Tornando agli sloveni: in campionato sono quinti a ben 18 punti dalla capolista Lubiana. Con tutto il rispetto: ma come è possibile che Seslar e soci siano riusciti a segnare 5 reti in due partite alLugano? Qualcosa, evidentemente, non funziona più nella fase difensiva. Senza contare che ogni tanto Saipi ci mette del suo...


PROBLEMI: il filotto negativo va interrotto. Ovvio. Ma per far questo urgono e servono soluzioni. Ma quali? Come se ne esce? In primis puntellando il gioco difensivo e prendere meno reti possibili. I campionati si vincono così. A proposito suonano a monito le parole del Mister: “È surreale come abbiamo concesso la terza rete agli sloveni”,riferendosi al gol incassato oltre il novantesimo in seguito ad un errore di Grgic.


MOSCHE: da quando è stato licenziato Da Silva, i bianconeri non ne hanno azzeccata più una. Un caso? Intanto però la stagione sta prendendo una brutta piega. Fuori in modo clamoroso ed inaccettabile dalla Coppa (contro il Bienne compagine di Prima Promotion!), fuori dalla Conference League, adesso al Lugano resta il campionato. Un obiettivo che però al momento sembra difficile. Il rischio che a giugno la squadra ticinese si ritrovi con un pugno di mosche in mano è grande e reale.


LEONI: la partita odierna contro il Winterthur non sarà certamente una passeggiata. La squadra di Uli Forte occupa l’ultimo posto in classifica ma può ancora lottare per arrivare quanto meno allo spareggio. Da febbraio in poi si è pure tolta la soddisfazione di mettere sotto i campioni in carica dello Young Boys (1-0) e rifilare una solenne scoppola al San Gallo (4-0). E nei confronti diretti contro il Lugano, gli zurighesi (pur perdendo) hanno sempre venduto cara la pelle. Un avversario, insomma, rognoso ma contro il quale non ci sono alternative: 3 punti e basta! Anche perché ieri sera la capolista Servette ha clamorosamente perso in casa nel derby contro l’Yverdon (2-3) .


RED.

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