Spinta dai sondaggi che prevedono un risultato record, il partito di destra tedesca AFD ha presentato sabato le proposte del suo “piano futuro” per la Germania, quando mancano circa sei settimane alle elezioni legislative.
“La rabbia dei partiti dominanti aumenta di giorno in giorno. Perchè? Perché abbiamo successo", ha detto Alice Weidel, leader di AFD, all'apertura di un congresso a Riesa, nell'est del Paese, roccaforte del partito. AFD è al secondo posto nei sondaggi per le elezioni del 23 febbraio, guadagnando ulteriore terreno secondo uno studio pubblicato sabato che attribuisce alla formazione il 22% dei voti, dietro ai conservatori del campo CDU/CSU intorno al 30% ma davanti ai socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz, dati intorno al 16%. “Battiamo la CDU, questo partito di truffatori”, ha esortato Weidel, investita dal partito per conquistare la cancelleria tedesca.
L'inizio dell'anno è promettente per il partito, dato che ha ricevuto il sostegno del miliardario Elon Musk, con cui Alice Weidel ha avuto una molto pubblicizzata discussione questa settimana sul social network del miliardario X.
La politica migratoria dell'AfD prevede di "chiudere completamente le frontiere e respingere tutti gli immigrati clandestini e privi di documenti", di "lasciare il sistema di asilo dell'UE" e di "effettuare espulsioni su larga scala", ha elencato Weidel. “Se si deve chiamare remigrazione, allora si chiamerà remigrazione”, ha insistito.
Il partito prevede inoltre una svolta in materia climatica e energetica. “Segneremo la fine della rivoluzione energetica e l’abbandono della politica climatica dell’UE”, ha affermato la 45enne deputata, elencando una serie di misure: mantenimento delle centrali elettriche a carbone, “demolizione” delle turbine eoliche, ripresa degli acquisti di gas russo, il rilancio del gasdotto Nord Stream collegato alla Russia e parzialmente danneggiato da un’esplosione dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina. Il programma del partito prevede inoltre l'uscita dall'UE e dall'euro a favore di un’alleanza di Stati sovrani focalizzata principalmente su un mercato comune e sul controllo dell’immigrazione.