Sport, 16 settembre 2024

Che stagione sarà: Lugano e Ambrì, sognare è lecito

Martedì inizia finalmente la regular season del massimo campionato di hockey

LUGANO - Alcuni dati statistici prima di entrare in materia. Il primo campionato svizzero venne disputato nel 1908 e lo vinse il Bellerive di Vevey. Ma la competizione ufficiale iniziò solo nel 1937 (titolo al Davos) e sino ai giorni nostri soltanto 14 squadre sono riuscite a fregiarsi del massimo alloro: con le cosiddette grandi, si sono messe in evidenza anche piccoli club come Villars, Visp, Grasshopper e Langnau. Il Davos ha per altro dominato la scena (31 successi); a distanza seguono Berna (16), Zurigo (10), Arosa (9) e Lugano (7). Fra l’altro: quello che inizia dopodomani è il campionato numero 87. Un cammino lungo e ricco di belle storie che hanno permesso a questo sport di issarsi ai vertici del gradimento popolare, superando spesso e volentieri il calcio. Non è casuale che la National League sia uno dei tornei più seguiti e con una affluenza agli stadi fra le migliori in Europa. 



Ma entriamo in argomento: che stagione sarà quella che scatta fra 24 ore? Sarà dominata, come hanno detto gli esperti su questo giornale settimana scorsa, dallo Zurigo, una vera e propria potenza sportiva ed economica in campo elvetico? Tutto lo indicherebbe. Tanto per dire: non si vede in giro una squadra che sul lungo e periglioso periodo che va da settembre ad aprile possa impensierirlo seriamente. Ci provò il Losanna lo scorso anno; Losanna che costrinse i Leoni a gara-7 in una finale incredibile per emozioni e agonismo. Quando si dice: il carattere, il cuore e l’applicazione che provano a fermare la classe, la qualità e la forza. Andò male ai vodesi, che però uscirono a testa alta dalla sfida.


Lo Zurigo sembrerebbe inavvicinabile, lo ripetiamo. Poi, come spesso è capitato in passato, può sempre succedere che si verifichi una sorpresa. Gli infortuni, la stagione storta di qualche big, le motivazioni che vengono meno: l’ imponderabile, insomma, dietro l’angolo.


E come sempre anche per il Ticino sta per iniziare la stagione più calda, sportivamente parlando: Ambrì Piotta e Lugano, che ormai da tanti anni catalizzano un grande interesse attorno alle proprie vicende, sono pronte: nelle dichiarazioni pre-campionato (conferenze stampa e interviste varie) è emerso un contagioso ottimismo anche se la prudenza non è venuta meno. In Leventina, grazie all’arrivo di Kubalik, si punta ai play-in, a Lugano invece si strizza l’occhio ai playoff diretti. Ma intanto come si presentano ai nastri di partenza le 14 squadre di National League?


Vediamo qui sotto.
Zurigo intrattabile?

È vero: nella finalissima dell’ultimo campionato, i Lions sudarono le classiche e proverbiali sette camice per venire a capo della rivelazione Losanna. La serie si chiuse sul 4-3 e poco ci mancò che la squadra di Ward non provocasse la clamorosa sorpresa. Alla fine però prevalse la classe e la qualità di un gruppo che nei momenti topici seppe reagire ed imporsi. E anche quest’ anno lo Zurigo parte con i favori del pronostico: ha tenuto i giocatori più bravi e non ha certo lesinato sforzi sul mercato (il difensore Kinnunen da Charlotte). Ha perso qualche elemento di esperienza, è vero (Phil Baltisberger, Bodenmann e Schäppi) ma l’organico è sempre di primissima qualità. Fermare Crawford e soci non sarà facile.


Lugano, playoff diretti?
Un punto di domanda anche sul conto dei bianconeri che rispetto alla scorsa stagione hanno cambiato molto. Fra mancati rinnovi di contratto e ritiri, se ne sono andati ben 14 giocatori; sei percontro gli arrivi (scelte mirate, Domenichelli dixit). Comunque: la rosa sembra più compatta efisicamente migliore, in particolare sono statiingaggiati tre stranieri che portano peso e qualità: il difensore Dahlstroem e gli attaccanti Sekac,autentico trascinatore del Losanna negli scorsiplayoff, e Zohorna, giocatori che potrebbero aiutarela squadra a compiere il tanto atteso salto di qualità e accedere così ai playoff diretti senza passare dal sempre pericoloso turno di qualificazione. Gianinazzi si dice fiducioso, la piazza pure. E il titolo? Obiettivo ancora lontano. Ma vestire i panni del Losanna della scorsa stagione, è certamente possibile. Forza!


Con Kubalik si spera
Con il ritorno di Dominik Kubalik ad Ambrì si sogna. L’obiettivo minimo, si è detto in conferenza stampa, sono i play-in, tanto per ripetere la scorsa stagione. Ma con il neo-campione del mondo in pista tutto diventa possibile, anche se non va dimenticato che una squadra per rendere al meglio ha bisogno che tutte le sue componenti funzionino al meglio. Qualche dubbio sul settore difensivo permangono ma se Virtanen e Heed si confermano i pilastri checonosciamo, allora l’HCAP potrebbe essere la rivelazione della regular season. L’entusiasmo popolare, poi, potrebbe essere decisivo. I 5400 abbonati sono sinonimo di successo.


Zugo e Berna incognite
Zugo e Berna nobili decadute? La squadra del confermatissimo Tangnes ha i mezzi per arrivare fra le prime quattro, anche se nel corso delle due ultime stagioni, fra infortuni e rendimenti al di sotto delle possibilità di qualche elemento, il suo livello di gioco si è abbassato. Resta comunque una squadra da tener d’occhio. Nella Capitale si fatica a tornare agli antichi fasti. Detto per inciso: gli Orsi non vincono da cinque anni il campionato (2019) e da allora soltanto disastri e fallimenti. Nel bel mezzo tanti cambiamenti societari (vedi direttori sportivi e direttori tecnici) che non hanno certo fatto del bene alla squadra. Il Berna (come lo Zugo) resta una grossa incognita. Non ci stupiremmo di vederlo navigare fra l’ottava e la dodicesima posizione.


Ginevra leader delle romande
Dopo il titolo del Ginevra nel 2023 e il secondo posto del Losanna la scorsa primavera, l’hockey romando punta ad un’altra stagione da protagonista. All’appello manca soltanto il Friborgo che, dopo essere stata per anni la squadra leader della regione francofona, si è visto soffiare questo status da due realtà diventate nel frattempo molto competitive. Il Ginevra, con gli arrivi di Spacek e Granlund, si è indubbiamente rafforzato mentre Losanna (che avrà le sue gatte da pelare sul fronte portieri) e Friborgo sembrano meno forti rispetto allo scorso campionato. I vodesi hanno lasciato partire diversi big, i burgundi si sono mossi solo sul mercato locale.


Attenzione al Davos
Per quanto visto nelle amichevoli, la squadra grigionese sembra aver trovato qualità e brillantezza. Senza spendere o spandere, questo club tutti gli anni riesce a costruire un team competitivo. Obiettivo? I playoff. Obiettivo alla portata anche del Bienne, anche se dal punto di vista della qualità e della forza fisica sembra aver perso qualcosa rispetto allo scorso anno. Come dice Roberto Mazzetti, nostro opinionista di spicco, attenti al Rapperswil, che vuole riscattare la scorsa stagione. Entusiasmo e idee non mancano in terra sangallese.


Un terzetto in difficoltà
Ajoie, Langnau e Kloten (quest’ultimo molto indebolito) sembrano destinate a giocare il ruolo di vittime predestinate a causa soprattutto di budget limitati. Chi finirà ultimo? Un augurio: che i giurassiani possano continuare nella loro crescita. A piccoli passi, piano piano. Nel Giura non si parla che di hockey. Bene.

RED.

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