Marc Hottiger: che dice? Una giornata memorabile...
Mi vengono ancora i brividi quando penso a quel match – dice il romando, ex difensore del Losanna e del Sion – Affrontavamo lo squadrone di Arrigo Sacchi, ricco di qualità, fantasia e potenza. Baggio, Signori, Baresi, Pagliuca… Noi la piccola Svizzera, loro la grande Italia. Sulla carta eravamo spacciati. Ma in pochi tennero in considerazione la nostra impresa realizzata qualche mese prima a Cagliari, quando nello stesso torneo di qualificazione pareggiammo 2-2 contro gli azzurri, costretti ad inseguirci sino al fischio finale.
Quella Svizzera era in piena fase di ricostruzione
Con il CT Roy Hodgson si cercava una nuova identità ed un sistema di gioco che potesse esaltare le nostre peculiarità. Il tecnico inglese riusci nel miracolo, trasformando una squadra incompiuta in un complesso solido, coerente ed efficace. Le eliminatorie per la rassegna iridata americana rivelarono al mondo calcistico una nuova Svizzera.
E quel gol divenne un simbolo.
Certo. Era la conferma che la nostra nazionale non si accontentava più di essere una comprimaria
o la squadra delle sconfitte onorevoli. Stava nascendo qualcosa di veramente speciale e importante. Quella rete segnata da un difensore esterno come il sottoscritto fu una sorta di impresa. Mi ritrovai da solo nell'area avversaria e sul filo del fuorigioco. Tirai in porta e segnai. Loro reclamarono per la mia posizione ma in realtà ero perfettamente in regola. Sacchi si arrabbiò moltissimo e dopo la partita tiro in ballo l' episodio. Il guru del calcio uscì ridimensionato da quella sfida.
Dal passato al presente. Dalla sua nazionale a quella odierna.
Nessun paragone. Il calcio è profondamente cambiato. La Svizzera oggi è considerata ormai fra le 20 nazionali più forti al mondo. Noi siamo stati i precursori. Una generazione quasi pionieristica. Sono felice che la gente si ricordi ancora di noi.
Hottiger: lei in Ticino è sempre amatissimo.
Il mio compagno di nazionale Marco Grassi una volta mi spiegò che per voi ticinesi l'Italia, dal punto di vista calcistico, è la nazionale da battere. Una rivalità antica, che si riaccende ogni qual volta che le due squadre si affrontano. Certo quel gol segnato a Berna contro gli azzurri mi ha reso famoso, soprattutto in Ticino dove mi si dice che sono ancora molto amato. Ne sono felice.
M.A.
Dal passato al presente. Dalla sua nazionale a quella odierna.
Nessun paragone. Il calcio è profondamente cambiato. La Svizzera oggi è considerata ormai fra le 20 nazionali più forti al mondo. Noi siamo stati i precursori. Una generazione quasi pionieristica. Sono felice che la gente si ricordi ancora di noi.
Hottiger: lei in Ticino è sempre amatissimo.
Il mio compagno di nazionale Marco Grassi una volta mi spiegò che per voi ticinesi l'Italia, dal punto di vista calcistico, è la nazionale da battere. Una rivalità antica, che si riaccende ogni qual volta che le due squadre si affrontano. Certo quel gol segnato a Berna contro gli azzurri mi ha reso famoso, soprattutto in Ticino dove mi si dice che sono ancora molto amato. Ne sono felice.
M.A.