“Brenno Poletti? Un campione. Con lui persi un’occasione”

LUGANO - Ingegnere in informatica e robotica, 64 anni, da una dozzina d’anni ritiratosi a Olivone con la moglie, Fiorenzo Guggiari si è buttato anima e cuore nel volontariato con atleti disabili intellettivi e relazionali (DIR). Per fare ciò ha dovuto seguire dei corsi in Ticino e a Macolin. Con il tempo si è appassionato sempre più a questa pratica ed ha fondato la Società Bocciofila Sorriso, che censisce e tessera per la Federazione Svizzera i giocatori DIR delle associazioni che hanno una sezione bocce (GSITV-Biasca, GSIB-Bellinzona, SIM-Mendrisio, SIL-Lugano) e che promuovono diverse discipline sportive. In totale una settantina di ragazzi e ragazze entusiasti e di ogni età. Guggiari, dulcis in fundo, è anche commissario tecnico della Federazione Svizzera Bocce per disabili. Già, le bocce: una disciplina che ha avuto modo di conoscere nelle sue varie sfaccettature grazie al grande Brenno Poletti, “il miglior giocatore svizzero di tutti i tempi”. Così ci ha detto Fiorenzo Guggiari, che abbiamo incontrato a colazione nei giorni scorsi.


“Con Brenno Poletti, recentemente scomparso a 97 anni sono stato purtroppo partner in un’unica gara, che abbiamo però vinto alla grande…. Mi chiese di fare una stagione (nel 1987, lui era campione del mondo in carica, unico ticinese iridato) ma rinunciai a malincuore perché in quel momento avevo altre priorità. Un vero peccato”. Ma torniamo in argomento, torniamo al nostro botta e risposta.