Sport, 30 maggio 2024

“Romania, terra di pugilato: Cluj è la mia nuova casa”

A colloquio con il boxeur ticinese Marius Antonietti, sempre a caccia di emozioni

CLUJ (Romania) - Non gli mancano certo intraprendenza e dedizione aMarius Antonietti, il pugile ticinese che da alcuni anni combatte in giro per il mondo con un obiettivo fisso in testa: conquistare un titolo (o una cintura) per dare un senso alla sua carriera. Parlare di cintura mondiale non è esagerato: lui punta sempre al massimo, visto che ha vinto tanti match e parecchi prima del limite. “ Sono piuttosto un picchiatore ma in questa disciplina conta soprattutto la fame e cioè la passione, la voglia di migliorare ogni giorno per arrivare in alto” ci ha detto al telefono da Cluj, la città rumena nella quale vive da alcuni mesi. “Mi sono trasferito in questa città perché ci sono tantissime possibilità di combattere. La Romania confina con l’Ungheria e la Bulgaria, dove la boxe è molto seguita e quindi esiste la possibilità di organizzare degli incontri molto più che in Svizzera, dove il nostro sport sembra non attecchire come in passato”. Come detto in apertura, a Black (questo il suo soprannome) non manca l’intraprendenza: ricordiamo che nel 2022 si recò negli Stati Uniti per uno stage nella City athletic boxing di Las Vegas, una palestra molto famosa e diretta da Armin Van Damme. “In America ho imparato tantissimo. Credo di non dire nulla di nuovo: il livello pugilistico è risconosciuto come il migliore al mondo. Ho visto ed apprezzato una realtà completamente diversa rispetto a quella europea. Nonostante sia diversa dai tempi memorabili di Muhammad Alì, la boxe oggi è sempre molto amata dagli americani. Lo avverti in ogni momento”. 



Va ricordato che Antonietti in Ticino ha degli illustri predecessori, pugili come lui che hanno combattuto, e alcuni con successo, nelle varie categorie internazionali. Uno su tutti Ruby Belge.“ Ho grande stima per Belge, un atleta che ha lottato a denti stretti per arrivare sul tetto del mondo”afferma Marius. Ruby, come noto, è stato uno degli sportivi più titolati del nostro Cantone: il 25 luglio 2007, come dimenticarlo?, vinse la cintura iridata nella categoria welter detta IBC, battendo ai punti l'ucraino Viktor Sidorenko. Quella sera sul ring di Ascona si respirò il clima della vera boxe (oltre due mila spettatori presenziarono all'evento). Prima di lasciare la competizione nel 2012, Belge difese tre volte la sua corona, fallendo purtroppo l'assalto al titolo continentale contro il britannico Matthew Hatton nel match disputato a Bolton.


“Non mi nascondo – ci dice Marius – Il mio trasferimento in Romania è una ottima opportunità per puntare ad una cintura mondiale. In questo momento nell’Europa orientale il pugilato è diventato uno degli sport più praticati. Il tempo del dominio americano è finito, anche perché i giovani cercano attraverso questa disciplina una occasione di riscatto o di affermazione sociale. In Romania cisono tantissimi pugili, così come nelle vicine nazioni. Tanti pugili, tanti incontri. La mia, per farla breve, è stata una scelta di vita sportiva”. Romania ma non solo: “Esatto: anche la confinante Ungheria oppure Bulgaria, Albania, Serbia... Il movimento è piuttosto ampio. Grazie al mio manager Boris Pesaresi, siamo riusciti ad entrare subito nel giro. Adesso si tratta di realizzare il nostro obiettivo. Che è chiaro: una cintura internazionale di livello. Non sono più giovanissimo (Antonietti ha 34 anni, ndr),questo è il momento giusto. Sono molto motivato”.


E che il pugilato vada a mille all’ora nei paesi dell’ex area comunista è confermato dalla grande vittoria ottenuta settimana scorsa da Oleksandr Usyk: il pugile ucraino ha infatti battuto l’inglese Tyson Fury e si è preso il titolo riunificato di campione mondiale dei pesi massimi (IBF, WBA, WBC, WBO). “Usyk è soltanto un esempio. Ma altra pugili scalpitano. La vittoria ottenuta a Riad riapre un nuovo ciclo. Le aspettative all’Est sono alte”.


Come detto, Marius vive dallo scorso anno a Cluj, il capoluogo della celeberrima regione della Transilvania (la terra di Dracula, tanto per capirci). La città ospita università, centri culturali, monumenti ed una vita notturna particolare. “È a misura d’uomo, vivace e tranquilla al tempo stesso. Qui mi trovo benissimo – afferma il pugile – Ideale per concentrarmi sulla mia professione. Cluj è anche famosa per la squadra di calcio, che gioca spesso nelle competizioni europee, e quella di basket, una delle migliori del paese. Senza contare che la vita costa poco”. Un futuro dunque rumeno per Antonietti? “Per ora sto bene qui. Il Ticino è la mia terra ma per quanto concerne lo sport, e nel mio caso il pugilato, siamo indietro anni luce. Ribadisco quanto le avevo detto tempo fa: nel nostro Cantone fare la boxe è troppo difficile o impossibile. Dicono sia pericoloso e che non puoi farcela... Nessuno ti aiuta a realizzare i tuoi sogni o nella peggiore delle ipotesi ti mettono i bastoni fra le ruote. Ricordo bene le persone che mi hanno girato le spalle e quelle che vorrebbero vederti giù in basso. Ciò mi da una grande forza per continuare a combattere per raggiungere il mio traguardo”.


Antonietti si tiene comunque in forma: nelle scorse settimane ha vinto un match importante e valido per la UBO e la UBF International. Il suo rivale, Edis Biberovic, è finito al tappeto alla settima ripresa.

A.M.

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