Il Lugano, come prevedibile, ha preso in mano le redini del gioco, senza tuttavia crearsi delle vere e proprie occasioni. E tutto ciò sino alla pausa. Poco prima lo Stade si era ritrovato in dieci per via dell’espulsione di Diakité, autore di un brutto fallo su Bislimi.
Nel secondo tempo i bianconeri hanno continuato a giocare sotto ritmo e senza troppe idee. Semmai da rilevare l’infortunio di Hajrizi, sostituito da Sabbatini. Più il tempo scorreva e più si cominciava a pensare che questo Stade fosse davvero la bestia nera del Lugano (ricordate il 2-3 di Cornaredo nella prima sfida di ritorno?). Un brutto pensiero che si è rafforzato quando Saipi ha dovuto intervenire su Camara e Ajdini in due circostanze distinte e pericolose. Poi però, in modo piuttoso casuale, a 14 minuti dal fischio finale, ecco arrivare la rete di Doumbia. Tre minuti dopo è giunto il raddoppio di Celar e nel finale il 3-0 firmato da Przybylko (al primo gol assoluto in bianconero). Sui titoli di coda i vodesi hanno trovato la rete della bandiera con Damascan su rigore.