MADRID (Spagna) – È durata una settimana la battaglia per la vita del motociclista spagnolo Carles Falcon, vittima di una caduta durante la seconda tappa della Dakar che si sta svolgendo in Arabia Saudita. In gara con una KTM era finito a terra a 15km dalla conclusione di una prova speciale di 450 km, tra le località di Al Henakiyah e Al Duwadimi. Una volta stabilizzato il 45enne era stato trasportato in aereo a Riyadh, dove è rimasto in terapia intensiva e in coma indotto fino a quando non è stato riportato in Spagna qualche giorno fa, quando le condizioni erano diventate critiche.
Con la sua morte salgono a circa 80 le vittime della Dakar in 46 anni di storia del rally avventura che ha lasciato il Nordafrica nel 2009 per trasferirsi prima in America Latina e poi nella Penisola Arabica. L’elenco comprende piloti di auto, moto, camion, personale al seguito, media e popolazione locale e proprio l’incertezza sul numero esatto di vittime tra gli abitanti locali porta a un’approssimazione per difetto del numero esatto di vittime della gara.
L’ultima vittima era stato un 69enne turista italiano investito da un camion in gara all’atterraggio al di là del salto di una duna. Falcon, invece, oltre a un edema polmonare aveva riportato la frattura di cinque costole, della clavicola e del polso sinistro. Alla fine il danno neurologico causato dall’arresto cardiorespiratorio al momento dell’incidente si è rivelato irreversibile.