LUGANO – Dalle parti di Lugano c’è rammarico… e nel contempo fiducia. C’è un po’ di dispiacere, ma sicuramente la carica giusta per affrontare la seconda parte di stagione. C’è l’orgoglio dimostrato ieri sul temibile campo di Servette, rimontando dallo 0-2 al 2-2 nel secondo tempo, ma c’è anche un senso di frustrazione per il primo periodo disputato e anche per alcune scelte arbitrali che davvero lasciano basiti. Resta il fatto che la truppa del Crus ha chiuso il 2023 con un pareggio importante e con un quinto posto in classifica che mette serenità.
Se dovessimo analizzare a puntino la sfida disputata ieri dal Lugano a Ginevra, potremmo semplicemente dire che nel primo tempo Sabbatini e compagni praticamente non hanno giocato, fatta eccezione per l’occasione capitata e sciupata da Vladi su assist di un ottimo Steffen, subendo il gioco dei padroni di casa e la voracità offensiva di Bedia (autore di una doppietta), dimostrando ancora una volta una mancanza più mentale che fisica in questa prima parte di stagione decisamente logorante, per poi svegliarsi nel secondo tempo. E che sveglia! Le reti dello stesso Vladi e quella nel finale di El Wafi hanno portato in dote 1 punticino decisamente meritato, ma resta il fatto che la sfida dello Stade de Genève è stata caratterizzata da due decisioni arbitrali, e del VAR, che risultano difficili da comprendere.
La prima ha negato un rigore enorme ai bianconeri, con un tocco di mano in barriera su una punizione di Vladi, la seconda ha decretato una delle espulsioni più comiche mai viste su un campo di calcio. Il rosso sventolato sotto il naso di Nkama è di difficile comprensione: il bianconero, nel tentativo di superare il suo diretto avversario finito a terra, gli ha sì calpestato il petto con uno scarpino, ma dopo esser stato ostacolato dallo stesso Ondua e aver perso l’equilibrio. Difficile capire cosa avrebbe dovuto e potuto fare Nkama per evitare l’impatto… forse volare? E il bello che il rosso è stato deciso dopo revisione VAR!
Ecco perché alla fine di tutto il punto conquistato a Ginevra va stretto al Lugano. Un Lugano, e qui parliamo dell’intera prima parte di stagione, che ha ottenuto 1 punto in meno rispetto allo scorso anno – quando era terzo in classifica – ma che ha dovuto affrontare mesi davvero complicati. Con 3 impegni da affrontare e soprattutto con una serie infinita di infortuni (senza tener conto del mercato che ha tolto al Crus giocatori importanti). Il vero rammarico sta tutto qui: sarebbe stato interessante analizzare e vedere i bianconeri affrontare questi primi mesi di campionato con l’organico al completo per poter trarre le giuste considerazioni. Anche perché fisicamente i sottocenerini stanno benissimo: i tantissimi gol segnati nel secondo tempo, rispetto a quelli siglati nei primi 45’ delle varie partite, non possono essere certo un caso.