Da anni l’esercito svizzero lamenta di non avere abbastanza effettivi, al punto che da tempo viene discusso di rendere obbligatorio il servizio militare anche per le donne. In realtà, oggi, il numero di persone che fanno il servizio militare supera i limiti legali. L'ordinanza sull'organizzazione della difesa nazionale prevede infatti che l'esercito debba avere una forza teorica di 100'000 uomini e una forza effettiva di 140'000 soldati al massimo.
Questo limite però non viene rispettato. Nel 2022, gli effettivi dell'esercito sono aumentati fino a superare i 151'000 soldati. Oggi ci sono poco più di 147'000 soldati, ossia 7'000 in eccesso. Fino al 2022 la legge sull’esercito e sull’amministrazione militare autorizzava la Confederazione a superare gli effettivi massimi autorizzati, ma da quest'anno non è più legalmente possibile.
Un fatto di cui il ministro della Difesa Viola Amherd è ovviamente consapevole. Come riporta il “Tages-Anzeiger”, la Consigliera federale, per risolvere il problema, ha proposto durante l'ultima seduta del Consiglio federale di mercoledì ridurre nei prossimi anni il personale dell'esercito di 18'400 militi.
Gli effettivi scenderebbero così a poco meno di 130'000 così che, negli anni a venire, non supererà le 140'000 persone autorizzate, anche se le scuole di reclutamento registrano un leggero aumento. Ma Amherd deve affrontare l’opposizione all’interno del Consiglio federale. Secondo quanto riferito, altri dipartimenti hanno presentato almeno due co-rapporti che ostacolano i suoi piani.
Uno dei rapporti si riferisce all'attuale politica di sicurezza. La guerra in Ucraina e la minaccia terroristica, per non parlare delle tensioni legate al conflitto in Medio Oriente, non permetterebbero di ridurre l'esercito, si legge in questo rapporto. Per questo motivo oggi non si dovrebbe ordinare una riduzione del numero delle truppe. Inoltre, secondo il rapporto, la base giuridica deve essere adattata affinché sia possibile mantenere gli attuali effettivi per salvaguardare i posti di lavoro.
Nel secondo co-rapporto Viola Amherd viene criticata per non aver organizzato una consultazione pubblica. In realtà sono soprattutto i Cantoni a essere colpiti dalla riduzione del numero dell'esercito, perché in futuro avrebbero meno soldati per compiti di protezione. Ciò diventa importante quando le forze di polizia non sono più sufficienti a garantire la sicurezza interna.
Come riporta il Tages-Anzeiger, l'argomento è stato oggetto di accese discussioni in seno al Consiglio federale. Ma finora Amherd non è riuscita a far valere i suoi argomenti. Il suo Dipartimento della Difesa dovrà ora fornire ulteriori chiarimenti legali entro la prossima settimana. La ministra vallesana potrà allora fare un nuovo tentativo per fare rispettare la legge.