MILANO (Italia) – Sono davvero anni complicati per il calcio italiano. Dopo la vittoria dell’Europeo 2021, non si è capito più nulla. Prima la clamorosa non partecipazione (la seconda consecutiva) al Mondiale in Qatar, poi lo scorso anno il caos legato alle plusvalenze e allo spostamento di bilancio della Juventus – che ha portato a sanzioni e a motivazioni che ancora ora fanno acqua da tutte le parti – ora si torna a parlare di scommesse da parte dei giocatori. Chiariamo una cosa, prima di tutto: siamo su un altro pianeta rispetto a quanto avvenne negli anni ’80, quando ci furono retrocessioni clamorose (come quella del Milan), perché in quel caso i giocatori scommettevano e si “vendevano” le partite. Ma in ogni caso, siamo di fronte a un nuovo polverone.
Polverone portato alla ribalta da Fabrizio Corona, che ora si è messo anche a fare il “giornalista”, quando forse avrebbe ben altro a cui pensare. In ogni caso Corona ha portato alla luce qualcosa che la giustizia ordinaria e sportiva già sapeva e su cui stava indagando (le rispettive società di club erano a conoscenza di quanto stava avvenendo): un giro di scommesse illecite da parte di alcuni giocatori delle squadre di Serie A. Giocatori che, specifichiamo, hanno tutto il diritto di scommettere, ma non sul calcio e men che meno su siti illegali: cosa puntualmente fatta sia dallo juventino Fagioli, che si è autodenunciato e che vanta debiti milionari con degli scommettitori serbi, sia dall’ex milanista Tonali che dall’ex romanista Zaniolo, che si vocifera scommettesse anche sulla sua squadra mentre era in panchina. Ecco il motivo per il quale la polizia ieri si è presentata a Coverciano, dove la nazionale italiana sta preparando la sfida di domani contro Malta (l’Italia non è ancora sicura di partecipare al prossimo Europeo e si giocherà tutto tra domani e le altre sfide contro Inghilterra, Macedonia del Nord e Ucraina): con la fuga di notizie perpetrata da Corona, c’era il rischio che Tonali e Zaniolo potessero cancellare qualche prova.
I due giocatori hanno abbandonato il ritiro e non saranno quindi a disposizione del ct Spalletti per le prossime due partite, mentre il clima in seno alla squadra azzurra, c’è da “scommetterci”, non sarà sereno e genuino. Inoltre nella vicina Penisola si resta col fiato sospeso; sì perché questi non sarebbero, e non saranno, gli unici nomi di giocatori, e non solo, caduti nella trappola della ludopatia e il polverone, che rischia di portare a squalifiche e sospensioni anche lunghe per i colpevoli, è tutt’altro che terminato...