Sport, 13 luglio 2023

“Il Lugano in futuro una candidata al titolo”

Arno Rossini a 360 gradi sul calcio svizzero a pochi giorni dal ritorno del campionato

LUGANO - Arno Rossini dice sempre quello che pensa: senza troppi giri di parole, senza nascondere la testa sotto la sabbia e con grande spirito critico. In Ticino, del resto, sono poche le “menti” libere del nostro calcio. Basta dare un’occhiata ai mass media ticinesi (giornali, TV e radio) per accorgersene. Arno, ex giocatore del Bellinzona – del quale è a tutt’oggi appassionato tifoso – è diventato con gli anni uno degli opinionisti più apprezzati e seguiti. Una sorta di referente di cui ci si può fidare ad occhi chiusi. Alla vigilia della ripresa della stagione ci siamo rivolti a lui per parlare della stagione calcistica ormai imminente (la prima giornata di Super League è in programma il 22 luglio). Sul tavolo parecchi temi: la nuova formula, lo Young Boys dominatore dell’ultimo campionato, il Lugano, il crollo d’immagine e credibilità del Sion, il Bellinzona del controverso patron Pablo Bentancur, il Paradiso dei “sogni”, il resuscitato Locarno e naturalmente il Chiasso, che riparte dai cosiddetti bassifondi del calcio regionale dopo il fallimento della scorsa primavera. Senza dimenticare la figura di Augusto Chicherio, dirigente del Team Ticino scomparso nelle scorse settimane. 


UNDER 21: “Il giudizio globale sul recente Europeo è positivo, vista la concorrenza. Aver eliminato gli azzurri nel girone eliminatorio ed aver giocato alla pari con la Francia per lunghi tratti, è un buon segnale. Purtroppo però contro la Spagna, pur costringendola ai supplementari, abbiamo mancato di coraggio e alla fine l’abbiamo pagata cara. La base della squadra è ottima, il calcio giovanile rossocrociato ha qualità. In futuro potremmo toglierci delle belle soddisfazioni”.


FORMULA: “Il campionato riparte con una nuova formula. All’inizio avevo qualche dubbio: i playoff non appartengono alla nostra cultura calcistica e la diffidenza nei loro confronti del grande pubblico ha gettato qualche ombra sulla loro introduzione. Alla fine però dobbiamo accogliere positivamente questa novità: potrebbe aumentare il già crescente interesse verso il nostro movimento e le emozioni. In Svizzera, vorrei ricordarlo, le affluenze allo stadio sono in forte rialzo. I playoff potrebbero migliorarleulteriormente”.


YOUNG BOYS: “Dopo un anno sabbatico, chiamiamolo così, il club giallonero è tornato a dominare la scena nazionale. In questo momento i bernesi non hanno rivali: sia a livello societario, sia sportivo. E nel prossimo torneo, salvo clamorosi scivoloni secondo me poco probabili, l’YB sarà ancora protagonista. Il Basilea è sempre un cantiere aperto a tutti i livelli, lo Zurigo difficilmente ripeterà l’impresa del 2022”.


IL LUGANO: “Il club sottocenerino, al di là delle due finali di Coppa (e la vittoria dello scorso anno) e i suoi piazzamenti in Super League, negli ultimi tempi si è guadagnato sul campo la stima di tutti. Possiamo dire che i bianconeri sono diventati una società affidabile e rispettata. Merito del lavoro dell’ex presidente Angelo Renzetti e della nuova dirigenza americana. Quest’ultima lavora sotto traccia, senza fare troppi proclami. E i risultati si vedono. In futuro, e grazie anche al nuovo stadio, il Lugano potrebbe diventare una candidata al titolo nazionale. Magari con Mattia Croci Torti sulla tolda di comando. Il tecnico del Mendrisiotto è una forza della natura. Garanzia di successo”.


CONSTANTIN: “Per la prima volta dopo tanti anni, non vedremo il Sion nella massima lega. E la colpa, se mi posso permettere, è del presidente Christian Constantin. Vulcanico, generoso ma incapace di gestire il club e la prima squadra. Non ha ancora capito che i tempi sono cambiati e che il calcio è diventato un’azienda. Pretendere di dirigerlo come si faceva 50 anni fa, è pura follia. Secondo me resterà ancora per tanti anni al Tourbillon e ciò non mi sembra molto positivo per questa società che ha un potenziale enorme di tifosi”.


BELLINZONA: “Sono rimasto molto deluso dell’andamento della scorsa stagione. Non tanto per i risultati ma per la conduzione del club. Ho sempre detto che nella Capitale è mancata totalmente la dirigenza, che non ha saputo strutturare il club. Nel calcio che conta non si va lontani senza una struttura adeguata. Speriamo che il patron Pablo Bentancur l’abbia capito…”.


BENTANCUR: “È un personaggio che ormai ho imparato a conoscere. Pablo è un passionale ed è pure un ottimo conoscitore di calcio. Ma deve capire che senza una organizzazione societaria adatta alla categoria, non si va lontani. I soldi, insomma, non bastano. Gli faccio tanti auguri, perché l’impegno che ci mette per tenere viva questa società è grande”.


PARADISO: “I risultati ottenuti da questa squadra sono sorprendenti e bisogna fare i complimenti al presidente Antonio Caggiano che ha saputo superare diffidenze e dubbi. Adesso bisogna capire i suoi futuri obiettivi. La mancanza di una struttura all’altezza della situazione mi sembra un grosso limite per il club della cintura luganese”.


LOCARNO: “Sono felice che la squadra da me allenata un tempo abbia lasciato il calcio regionale. Il Locarno merita la Prima Classic anche se per potenziale e bacino d’utenza potrebbe puntare alla Prima Promotion. Entusiasmo e mezzi non mancano. E con un Angelo Renzetti pronto ad aiutare e consigliare, beh, direi che le porte della categoria superiore potrebbe aprirsi prima del previsto”.


CHIASSO: “Riparte dall’ultima categoria del calcio dopo un fallimento annunciato. Faccio tanti auguri ai nuovi dirigenti e al nuovo allenatore Damiano Meroni, uno che conosce la materia e l’ambiente. Alla prima partita dei rossoblù sarò presente!”


AUGUSTO CHICHERIO: “Non lo conoscevo benissimo. Posso tuttavia affermare che il lavoro da lui svolto nel Team Ticino è stato straordinario. Il calcio ticinese gli deve molto”.


M.A.

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