“Abbiamo appena appreso con grande tristezza della morte del nostro amico Philippe Pozzo di Borgo. Accettando di far adattare la sua storia a ‘Intouchables’ (era questo il titolo francese del film) ha cambiato le nostre vite e quelle di molte persone vulnerabili e fragili”, hanno detto i registi del film, Eric Toledano e Olivier Nakache.
Philippe Pozzo di Borgo aveva già raccontato la sua storia nell’autobiografia “Le Second Souffle”: dopo un incidente in parapendio Philippe era rimasto paralizzato dal collo in giù, ma la sua resilienza e la sua forza di volontà e di vivere lasciarono a bocca aperta i registi che decisero di lavorare su un progetto che analizzasse il rapporto tra l’imprenditore e il suo badante algerino, Abdel Yasmin Sellou.
43 anni Philippe. 21 Abdel. Queste le loro età quando si conobbero. Nonostante provenissero da due ambienti lontanissimi tra loro, tra i due si creò un’alchimia incredibile che diede vita a un’amicizia totale. “Tutti e due abbiamo capovolto il destino che sembrava già scritto per noi. Lui è ben più che un amico per me, perché è anche un padre, un maestro, il mio angelo”, ha raccontato qualche tempo fa Abdel parlando di Philippe.
